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Coming out day, l’appello di Cirinnà: “Ora una legge contro le discriminazioni”

In occasione dalla giornata del Coming Out Monica Cirinnà, senatrice dem, lancia un appello: subito una legge contro le discriminazioni.

UNA GIORNATA DEDICATA ALLA BELLEZZA DELLA LIBERTÀ

Oggi è la giornata del coming out e Monica Cirinnà ribatte subito sull’importanza di questo gesto: «Una giornata dedicata alla bellezza della libertà, all’importanza di essere se stessi e di dimostrarlo al mondo.
Dobbiamo però ricordare anche le molte, troppe situazioni in cui fare coming out comporta rischi o è addirittura impossibile, per le resistenze culturali, per i troppi pregiudizi che ancora sono presenti».

ITALIA SOTTO ALLA MEDIA EUROPEA

Monica Cirinnà sottolinea il pessimo risultato dell’Italia nell’indagine di Eurobarometro, resa nota ieri, nella quale il nostro paese è sotto la media europea per tasso di discriminazioni alle persone Lgbt+. Certo, in altri paesi fare coming out può essere addirittura pericolose perché esistono leggi volte a punire l’omosessualità, puntualizza Cirinnà: «Dai Paesi in cui queste leggi esistono provengono molti richiedenti asilo, ai quali non possiamo voltare le spalle: quelli non sono e non saranno mai paesi sicuri, voglio ribadirlo oggi».

SUBITO UNA LEGGE CONTRO l’OMOBITRANSFOBIA

La data di oggi è simbolica e proprio per questo Monica Cirinnà l’ha scelta per rinnovare il suo appello alla maggioranza e ai presidenti delle Camere affinché prendano il via i lavori per far approvare la tanto agognata legge contro l’omobitransfobia.
«In Senato sono stati depositati alcuni testi contro l’omobitransfobia, tra cui quello a prima firma della collega Maiorino di M5S e quello a mia prima firma. Sono testi equilibrati, largamente sovrapponibili, che possono rappresentare una utile base di confronto per dare all’Italia una legge attesa da troppo tempo, che completi e renda effettivo il quadro delle misure di contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Non possiamo perdere altro tempo».

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