Il Comune di Cento, in provincia di Ferrara, avrebbe dato il patrocinio ad un’iniziativa di stampo omofobo e parte la protesta sui social network, dove da ieri sta circolando una lettera con cui si chiede al sindaco Fabrizio Toselli (ex Fi, eletto alle ultime elezioni alla guida di una lista civica) di ritirare il logo dell’amministrazione. A suggerire di utilizzare il testo della lettera per scrivere all’amministrazione sono state le associazioni Deneb di Bologna (che si occupa di tematiche di genere) e Falling Book di Pieve di Cento (nata da un gruppo di lettura al femminile).
E il risultato è arrivato perché dalla sua pagina Facebook l’associazione Deneb fa sapere che il comune ha ritirato il patrocinio. Anzi, che non era mai stata fatta alcuna richiesta e che, quindi, l’uso del simbolo del comune nei manifesti dell’evento non era autorizzato.
Nei giorni precedenti, anche il gruppo del Pd in Consiglio comunale aveva depositato un’interrogazione sul caso, chiedendo al sindaco di verificare l’accaduto ed eventualmente ritirare il patrocinio. L’iniziativa in questione, dal titolo “Famiglia: creazione dell”uomo o progetto di Dio?”, e” in programma per questa sera al centro Pandurera: protagonista della serata l’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita e segretario nazionale del Popolo della famiglia. Sul sito dell”associazione ProVita, che figura tra i promotori dell”iniziativa, c’è un post in cui si afferma che la serata (organizzata dalla Zona pastorale citta’ di Cento) si svolgerà “con il patrocinio di ProVita, La croce, Vita è e del Comune”. Nella lettera rivolta al sindaco si sottolineano le “censurabili posizioni assunte dal relatore e dalla sua formazione politica in ordine alle tematiche delle politiche di genere”. Del resto, lo stesso Amato “si eè più volte apertamente dichiarato omofobo- continua la lettera- ed anche che nelle sue conferenze diffonde informazioni infondate in merito ai programmi scolastici ministeriali di educazione all”affettivita” ed al rispetto delle differenze”.
Anche il Pd di Cento, intanto, si era imbattuto nella locandina messa in circolazione sul web sulla quale, come riportato nell”interrogazione rivolta al sindaco, compaiono sia il logo del Popolo della famiglia che lo stemma del Comune. Nell’interrogazione, i democratici ricordano però che “la Costituzione richiede sia assicurata l’imparzialità della pubblica amministrazione”. Inoltre, il regolamento comunale “esclude di poter concedere il patrocinio a manifestazioni promosse da partiti o movimenti politici”, scrive il gruppo Pd, che a Cento è all’opposizione. L’interrogazione, dunque, è stata presentata per sapere “se davvero l”amministrazione abbia concesso il patrocinio” e, in tal caso, se il sindaco “non ritenga opportuno ritirarlo immediatamente”. Se invece il patrocinio non e” stato realmente concesso, il Pd suggerisce a Toselli di “chiedere ai gestori delle pagine web contenenti la locandina citata di modificarla togliendo il simbolo del Comune“. Ad oggi, sul sito di ProVita si può ancora vedere una locandina con lo stemma dell”amministrazione e la dicitura “con il patrocinio del Comune di Cento”.
(fonte: Agenzia Dire)