Si è appena concluso l’incontro a Palazzo Chigi tra Famiglie Arcobaleno, Rete dei Genitori Rainbow e la sottosegretaria Maria Elena Boschi. L’incontro era stato voluto da Boschi a seguito delle polemiche nate per l’esclusione delle due associazioni dalla Conferenza Nazionale sulla Famiglia.
Come sono state scelte le associazioni
“Boschi – ha raccontato Marilena Grassadonia, Presidente di Famiglie Arcobaleno, a Gaypost.it – ci ha spiegato i criteri seguiti per la scelta delle associazioni invitate a partecipare alla conferenza e ci ha garantito che nella stessa si terrà conto di tutte le realtà familiari”. Criteri definiti oggettivi e riconducibili alla presenza delle associazioni in alcuni elenchi presenti in vari dipartimenti dei ministeri e in cui Famiglie Arcobaleno e Rete dei Genitori Rainbow non figurerebbero.
“Solo noi possiamo parlare delle nostre famiglie”
“Abbiamo comunque ribadito che siamo noi le uniche associazioni titolate a parlare delle nostre realtà – ha continuato Grassadonia – e che in una conferenza, in cui si tratta di bisogni concreti, non servono criteri burocratici ma la volontà di fare cultura affrontando situazioni reali oltre schemi ed ideologie”.
La sottosegretaria ha infatti spiegato che durante la conferenza non si parlerà di aspetti giuridici, ma di questioni che riguardano le vite delle famiglie e i loro bisogni quotidiani. Una ragione in più, per le due associazioni, per non comprendere la loro esclusione dai lavori.
La richiesta di essere nell’Osservatorio e nei tavoli sulle famiglie
“Auspichiamo che realmente gli interventi previsti alla conferenza prendano pertanto in considerazione le diverse tipologie di famiglie – ha proseguito la presidente di Famiglie Arcobaleno – e che le conclusioni possano portare ad un pieno riconoscimento delle nostre realtà associative attraverso la nostra presenza ai tavoli istituzionali (compreso l’Osservatorio nazionale della famiglia)”.
Boschi ha preso atto delle richieste delle due associazioni ed ha garantito che le porterà nelle sedi istituzionali deputate a dare loro seguito.
“Esclusi da un consesso che parla di noi”
“Se è vero quello che dice la sottosegretaria – ha insistito Grassadonia – ci aspettiamo che le conclusioni dei lavori facciano da apripista per l’inclusione di Famiglie Arcobaleno e Rete dei Genitori Rainbow non solo nell’Osservatorio, ma in tutti i tavoli nazionali in cui si discute di famiglie. Il punto non è che siamo o non siamo in un qualche elenco, ma che siamo fuori da un consesso in cui si dovrebbe parlare di noi. E questo deve cambiare, a prescindere che siamo riconosciute giuridicamente come famiglie o no”. “Anzi, proprio perché ancora non siamo riconosciute – ha concluso Grassadonia – abbiamo istanze ed esigenze così particolari che non possono essere affrontate senza le nostre testimonianze dirette. Noi non rappresentiamo ideologie, a differenza di altri, ma le vite concrete delle famiglie”.