Sono da poco terminati i lavori della contestatissima Conferenza sulla famiglia. Contestata perché sono rimaste escluse Famiglie arcobaleno e Rete dei genitori rainbow, facendo passare l’idea che le famiglie delle persone lgbt non siano degne di attenzione da parte del governo e dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia che ha organizzato l’evento. Alla conferenza, però, erano invitate Arcigay e Agedo.
Poco fa, con una nota, Arcigay ha reso note le posizioni espresse durante i lavori. L’associazione era rappresentata dal segretario Gabriele Piazzoni e da una delegazione composta da Ottavia Voza, responsabile politiche trans, e Salvatore Simioli, vicepresidente nazionale.
Matrimonio e adozioni
“Durante la due giorni – spiega Piazzoni – abbiamo posto l’accento sull’evoluzione dei modelli familiari e sottolineato la necessità del superamento, dal punto di vista legislativo, dei due istituti giuridici separati per coppie di omo e eterossessuali (matrimonio e unione civile). Abbiamo inoltre ricordato che lo stralcio della stepchild adoption dalla legge sulle unioni civili ha lasciato senza tutele i figli di molte coppie formate da persone dello stesso sesso. Occorre quindi farsi carico immediatamente di questa grave lacuna, introducendo sia l’adozione del figlio del partner sia l’adozione per coppie unite civilmente e per i single”.
Procreazione medicalmente assistita
Sul tema della filiazione, poi, l’associazione ha posto l’accento sulla questione della procreazione medicalmente assistita. “È urgente superare l’esclusione delle coppie same-sex dall’accesso alle tecniche di procreazione assistita – prosegue il segretario di Arcigay -, che ancora sopravvive nella famigerata legge 40”. Arcigay ha anche chiesto di superare “l’equivalenza tra famiglia e matrimonio e tra famiglia e obbligo riproduttivo, perché esistono famiglie, e molte, anche fuori da questi due paradigmi. È in quest’ottica che vanno ripensati anche tutti i modelli di welfare”.
Le associazioni escluse
Arcigay non ha mancato di rimarcare l’assenza delle altra associazioni ed ha scelto di farlo con la sottosegretaria Boschi che pure, mercoledì scorso, aveva incontrato Famiglie arcobaleno e Rete dei genitori rainbow. “A conferenza conclusa – dice Piazzoni -, abbiamo avvicinato la sottosegretaria Maria Elena Boschi per esprimere il nostro rammarico per la rappresentanza monca del mondo lgbti a questo appuntamento istituzionale, che di fatto, pur aprendo per la prima volta le porte al nostro mondo, ha escluso le associazioni che più strettamente rappresentano le famiglie omogenitoriali. Con la sottosegretaria abbiamo condiviso l’auspicio che questa esclusione sia definitivamente superata già a partire dai prossimi appuntamenti istituzionali sul tema”.