Verona diventerà da dopodomani il centro mondiale di estrema destra e fondamentalisti cattolici.
Ma anche luogo di resistenza a tutti gli oscurantismi. Se per ogni giornata del Congresso Mondiale delle Famiglie che inizierà venerdì gli organizzatori hanno previsto l’affluenza in Gran Guardia di almeno mille persone al giorno, per il «corteo transfemminista» di sabato pomeriggio ne sono attese, da tutta Italia, almeno 20mila. Una stima al ribasso come riporta il Corriere di Verona. I numeri sono stati al centro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, diretto dal neo prefetto Donato Cafagna.
Il piano sicurezza «Insieme a Comune, Provincia, polizia municipale e forze dell’ordine è stato svolto un lavoro approfondito di analisi per fare in modo che ogni iniziativa possa svolgersi in massima tranquillità», ha spiegato. L’obiettivo è quello di evitare potenziali «invasioni di campo» da parte dei contestatori dell’una e dell’altra parte. E il precedente di Trento – dove un folto gruppo di attivisti e attiviste nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro «organizzato dagli assessori Bisesti e Segnana per “argomentare” la decisione di sospendere, di fatto cancellare, i corsi di educazione alla relazione di genere nelle scuole», protestando per essere stati bloccati dalle forze dell’ordine e per non aver potuto accedere alla sala – ha certamente fatto salire il livello di guardia anche a Verona.
Oltre al corteo transfemminista organizzato da «Non una di meno», altri momenti nevralgici sabato saranno l’incontro pubblico di «Liber.e di scegliere» al cinema K2 con Livia Turco, Laura Boldrini, Monica Cirinnà, Cristina Simonelli, Susanna Camusso, Franca Porto, Ivana Veronese, Lucia Annibali e, dalle 13, il flash mob a Castelvecchio. Per questi eventi saranno istituite chiusure e deviazioni su via Scarsellini, piazza Corrubbio, via Barbarani,regaste San Zeno, largo Don Bosco, corso Castelvecchio, ponte di Castelvecchio. I partecipanti, poi, confluiranno nel corteo «transfemminista». I pullman dei partecipanti, previsti da tutta Italia, arriveranno dal casello di Verona sud, si fermeranno in stazione e poi andranno al parcheggio P3 della fiera.
Alle 14,30 è prevista la partenza del corteo dal piazzale della stazione di Porta Nuova: “Indietro, march! – la grande marcia per la famiglia ha sbagliato direzione”. In questo caso i provvedimenti viabilistici con chiusure e deviazioni riguarderanno l’intero percorso da via Città di Nimes, piazza Simoni, via Giberti, via Valverde, Pradaval, corso Porta Nuova, via Battisti, via Montanari, piazza Cittadella, largo divisione Pasubio, stradone Maffei, stradone San Fermo, ponte Navi, via XX Settembre, piazzale XVI ottobre, corso Venezia e viale Stazione Porta Vescovo, dove i pullman caricheranno i manifestanti per portarli alle rispettive destinazioni.
Domenica, invece, sarà la volta della «marcia per la famiglia», organizzata in seno al congresso, con partenza dalla Gran Guardia. Il traffico verrà bloccato in corso Cavour, stradone Porta Palio, via Scalzi, via Valverde, corso Porta Nuova. «In occasioni come queste c’è sempre la disponibilità da parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza a fornire i rinforzi adeguati. Saremo in grado di garantire sicurezza e incolumità a tutti i partecipanti» ha detto il prefetto Cafagna.
«Nel corso dei tre giorni, piazza Bra resterà chiusa al traffico privato – ha fatto sapere il sindaco Federico Sboarina –. Vi accederanno solo pullman e taxi, oltre alle navette per gli ospiti del convegno». Per tutta la durata del Congresso, saranno istituiti anche numerosi divieti di sosta, soprattutto tra via Giberti e piazza Pradaval, tra via XX Settembre e Porta Vescovo. Tutta la zona della stazione di Porta Vescovo non potrà essere raggiunta da mezzi privati.
Anche in Gran Guardia, gli accessi saranno super controllati, come ha ricordato il consigliere comunale Alberto Zelger, membro del comitato esecutivo del Wcf: «Si entrerà solamente previa esibizione dei documenti e dei badge rilasciati dopo la registrazione online».
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