Ha iniziato premettendo che “con questo parere comincerà la stagione concreta di questo nuovo diritto civile”, il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno durante la conferenza stampa di poco fa in cui ha annunciato il parere favorevole del CDS stesso sul decreto ponte che permetterà la celebrazione delle prime unioni civili.
“Un provvedimento di cui vi era assoluta urgenza che con il nostro parere può essere attivato immediatamente e consentire a chi ha già presentato domanda presso i comuni di attivare la procedura”.
Sono quattro gli elementi che il Consiglio ha voluto evidenziare:
1) parlando di “ufficiale di stato civile” si evita il principio che attraverso “dichiarazioni di coscienza individuale” (la fmigerata obiezione di coscienza) si possa non costituire l’unione, ha spiegato il presidente della Sezione Atti Normativi del Consiglio di Stato, Franco Frattini. La categoria “ufficiale di stato civile” non comprende solo il sindaco che può facilmente delegare ad altre figure che rivestano quella stessa qualità, esattamente come accade per il matrimonio;
2) L’urgenza assoluta che il ministero degli Interni adotti contemporaneamente a questo decreto anche quello che prevede le formule da pronunciare durante la costituzione dell’unione civile. Il ministero avrebbe 5 giorni di tempo dopo l’entrata in vigore di questo decreto che “può essere adottato domani, entra in vigore tra 15 giorni”, ma se dobbiamo aspettare altri 5 giorni hanno spiegato i giudici durante la conferenza stampa, rischiamo di allungare ancora i tempi quando la prima unione civile potrebbe essere celebrata già a Ferragosto. Per questo, il Consiglio di Stto chiede che il ministero approfitti di queste due settimane per redigere anche le formule. Questo significa anche che sarà il ministro Alfano a scegliere le formule da pronunciare: ancora una volta è lui che può incidere.
3) Va chiesto il parere del Garante della Privacy, senza che questo però blocchi l’iter del decreto e, quindi, rallenti ancora i tempi. Il parere viene richiesto in merito alla trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero, oltre che alla gestione dei registri istituiti per le unioni civili.
4) È essenziale che i decreti delegati (ovvero i cosiddetti decreti attuativi) vengano adottati nei termini previsti dalla legge, ovvero entro il 5 dicembre prossimo. La richiesta del Consiglio di Stato si basa sul fatto che l’attuale decreto ha natura provvisoria ed è, come era previsto, incompleto su tutta una serie di materie che sono competenza dei decreti attuativi. Far scadere il termine del 5 dicembre “creerebbe un problema gravissimo”, è stato spiegato. Rimarrebbero, infatti, senza disciplina attuativa tutte quelle materie non previste dal decreto ponte (reversibilità, welfare, eredità ecc.)
“Per noi oggi si accende una luce su un istituto di stato civile che ha pieno fondamento nella nostra Costituzione“, ha detto in conclusione Frattini.