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Coronavirus: i pieni poteri di Orbán si abbattono sulle persone trans

Com’è noto, con un voto del parlamento, il premier ungherese Viktor Orbán ha ottenuto “pieni poteri” chiesti, formalmente, per gestire l’emergenza coronavirus.
In buona sostanza, tutti i poteri dello stato sono ora accentrati nelle sue mani, con l’avallo della maggioranza parlamentare, tutta del suo partito nazionalista.
Con il passare dei giorni, però, la questione coronavirus si rivela sempre più un alibi che il premier ha deciso di usare per intervenire in altri ambiti che niente hanno a che vedere con la pandemia.

La “Legge insalata” di Orbán

E’ di ieri, ad esempio, la proposta di legge T/9934 ribattezzata dalla stampa indipendente “Salátatörvény” (letteralmente “legge insalata”). Tra le cose “curiose” che la legge prevede c’è che il primo ministro decide a chi dare fondi per le celebrazioni del 30esimo anniversario dell’indipendenza che di celebra il prossimo anno. In questo senso, a Mária Schmidt, direttrice della Casa del Terrore e fedelissima di Orbán, andranno la maggior parte dei fondi stanziati. Ancora, il governo può liberamente decidere quali zone urbane e rurali possono essere interessate da grandi opere come parcheggi, hotel, palazzi. Tra queste rientra anche l’area protetta del parco di Városliget, il primo parco pubblico del mondo con un’estensione di 100 ettari.
Ma non è tutto.

Contro le persone trans

Nel “minestrone” della legge c’è anche una proposta che riguarda le persone trans. Il cambio di nome per loro non sarà più possibile. La legge, infatti, introduce il “sesso di nascita”. L’unica caratteristica che definisce il genere delle persone è “il genere basato sui caratteri sessuali primari e sui cromosomi”. E’ esclusa, quindi, anche la possibilità di scegliere e registrare all’anagrafe un altro nome anche dopo un eventuale terapia ormonale e/o intervento per la riassegnazione.
Quando la proposta di Orbán sarà approvata (difficile sperare che questo non accada dato che il suo partito, Fidesz ha la maggioranza di 2/3 del parlamento), il dato F (férfi – uomo) o N (Nő – donna) non potrà essere modificato in alcun modo.
Alcune proposte contenute nella legge sono state modificate perché avevano provocato le proteste di molti sindaci a cui venivano tolti alcuni poteri. Ma quella che riguarda le persone trans difficilmente subirà modifiche perché non ci sono gruppi di pressione a cui Orbán è sensibile e a cui potrebbe dare ascolto.

Si ringrazia Andrea Giuliano per la collaborazione

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