Un pittore che usa la macchina fotografica come fosse un pennello. Così si definisce Nino Cramarossa, artista la cui ultima mostra fotografica è in esposizione in questi giorni al Circolo Mario Mieli di Roma. Una serie di foto in bianco e nero con cui Cramarossa intende “mostrare la lotta interiore attraverso l’arte, perché è il mezzo più forte per sconfiggere l’ipocrisia e le false convinzioni indotte dal sistema”.
Non solo uomini
Uomini, soli o in coppia, immortalati in bianco e nero, segnano il filo conduttore tra “corpo e spirito” come si intitola l’esposizione stessa. Ma nei 23 scatti l’artista non ritrae solo giovani dai corpi scultorei. Una delle fotografie immortala infatti una donna con l’hijab. È la madre del terrorista dell’attentato di Londra del 2005 in cui morirono 56 persone ritratta in una rivisitazione della Pietà di Michelangelo. E il figlio senza vita non è Cristo, ma il responsabile di una strage atroce per cui lei, che lo tiene sulle ginocchia, chiede perdono al mondo. Due modelli interpretano l’attentatore e la madre.
Una fotografia per attraversare “questo fragile universo”
Tra le foto di “Corpo e spirito” sono tante le rivisitazioni di immagini ispirate a fatti narrati nei Vangeli: dal Noli me tangere di San Tommaso, al bacio di Giuda, passando per una seconda versione della Pietà, tutta maschile, e Maria.
Sacro e profano come corpo e spirito, si fondo nelle fotografie di Cramarossa in cui l’umanità attraversa “questo fragile e instabile universo, di cui resta soltanto una fotografia come traccia tangibile di percorso tortuoso ma necessario”.
La mostra sarà visibile fino al 14 dicembre prossimo nei locali del Circolo Mario Mieli di Roma, in via Efeso 2a, dalle 10 alle 19.