«Tutto è sempre più difficile, così buio che non sembra la realtà».
Sono strani giorni e non è sempre facile. Innanzitutto non è facile restare restare in casa, come è giusto che sia. Non è facile per noi adulti, figuriamoci per i bambini, abituati ad andare al parco e a scuola, in mezzo ai loro coetanei. È ancora più difficile per gli adolescenti che dei rapporti umani, anche fisici, si nutrono; e non parliamo poi delle persone anziane, tanto più se vivono da sole e si ritrovano recluse in casa, lontane dai pochi affetti, spaventate da questo virus e che rischiano di essere uccise anche dalla solitudine. E poi ci sono le persone che sono morte, e i loro cari.
“Noi siamo fortunati”
Noi siamo fortunati. Il mio lavoro si è notevolmente ridotto, certo, e sono spaventato come tutti per il futuro e le conseguenze economiche… ma almeno quel poco lavoro che devo fare lo posso gestire quasi tutto da casa e passare del tempo con Luca e Alice. Sergio con la didattica a distanza è impegnato più di prima, ma almeno non deve uscire da casa. I bimbi sono in due e si tengono compagnia fra loro, spesso litigando certo, ma anche facendosi tante coccole. Ogni giorno facciamo mille giochi insieme, leggiamo storie, ascoltiamo musica, balliamo o approfittiamo di tutte le attività che in tante e tanti stanno mettendo in rete per affrontare questo isolamento forzato: dalle lezioni di yoga per bambini alle letture-video (come ad esempio quelle di Storie sotto l’arcobaleno). In più abbiamo la fortuna di avere un giardino condominiale, che di questi tempi è una specie di “lusso”: non è bellissimo ma è abbastanza grande per correre, giocare a nascondino o palla avvelenata. Ieri abbiamo giocato anche ai Pompieri che facevano missioni di salvataggio.
Continuare ad essere comunità, a distanza
Le giornate di sole e il giardino ci stanno dando la possibilità di non stare sempre chiusi in casa, dove più facilmente Luca e Alice impazzirebbero. A turno noi condomini usiamo il giardino mezz’ora a testa per fare sport o per fare giocare i bambini. Le signore anziane si affacciano alla finestra e giocano e scherzano con i bimbi, chiacchierano con gli adulti, a volte cantano. Per due volte al giorno, anche se brevi, abbiamo la grande fortuna di concedere questo “lusso” a Luca e Alice, e intanto nel palazzo pur restando a distanza fisica gli uni dagli altri continuiamo ad essere comunità. Sì, siamo davvero molto fortunati noi.
La cosa più difficile per un genitore…
«Vuoi sapere se migliorerà? Non lo so, non si può forse più… E intanto mi domando che mai farò».
La cosa più difficile in questi giorni è spiegare a Luca e Alice cosa sta succedendo là fuori. Innanzitutto perché non ho capito bene tutto nemmeno io. E quel poco che ho capito è un favola che spaventa e bisogna trovare le parole giuste per dire loro la verità ma senza farli preoccupare. Rimango con la frase “andrà tutto bene” a metà nella gola, perché non so se sarà così, anche se tutti vogliamo sperarlo. Dico solo che bisogna avere pazienza e che tutto finirà e torneremo alla vita di prima. E loro intanto stanno imparando troppo in fretta che anche un genitore è impotente, e che non ha tutte le risposte. Perché non so rispondere ad Alice quando mi chiede: “quando posso tornare a scuola dai miei amici?” o a Luca quando mi chiede: “quando posso riabbracciare il mio amico Ale e il nonno?”.
Tra mille risorse e sorrisi bellissimi
Impareranno in fretta tante cose anche se forse, per fortuna, sono ancora abbastanza piccoli per capire tutto, in particolare Alice. E intanto dimostrano di avere mille risorse, e sorrisi bellissimi. Che mi ricordano quanto io sia fortunato ad avere loro nella mia vita, ancora di più in questo momento: sono i miei super eroi in grado di salvarmi in questi giorni difficili. E allora adesso ci stringiamo tutti nel lettone e ascoltiamo per la centesima volta la canzone di Anna in Frozen 2, «Fai ciò che giusto», e rimaniamo in casa aspettando pazientemente che tutto finisca e che potremo riabbracciare presto le persone che amiamo.
«E la cosa giusta è la più facile in realtà…»