Harvey Milk è una delle figure storiche più amate dal movimento LGBTI di tutto il mondo. Primo gay dichiarato ad essere eletto negli Usa, morì ucciso da un fanatico omofobo, insieme al sindaco di San Francisco George Moscone.
“Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese” aveva detto dopo l’elezione a consigliere comunale, per via delle continue minacce. Fino a quando, il 27 novembre del 1978, una pallottola lo fermò davvero.
A sparare fu Dan White ex consigliere comunale, dimessosi dopo che il consiglio aveva approvato una norma a favore della comunità lgbt a cui lui di era fermamente opposto.
Un martire e un mito
Da allora Milk è considerato un martire della battaglia per l’uguaglianza di gay, lesbiche, bisessuali e trans. Nel 2009, il presidente Obama gli conferì la Medal of Freedom, la massima onorificenza civile che un presidente degli Usa possa conferire.
Il suo nome campeggia su insegne di bar, di circoli e associazioni per i diritti civili, su targhe che ne ricordano la memoria. Ma soprattutto porta il suo nome la Harvey Milk Foundation, guidata dal nipote dell’ex consigliere e attivista: Stuart Milk.
Stuart Milk incontra la comunità LGBTI italiana
In questi giorni dell’Onda pride, Milk sarà presente in diverse città italiane. Ieri sera era a Brescia, mentre il 5 giugno prossimo sarà all’Università di Pavia. L’incontro, che fa parte del calendario delle iniziative della Pride Week, si terrà alle 13.30 al bar dell’università, presso il Cortile dei Tassi, alla sede centrale.
Il luogo non è casuale: la battaglia per la cosiddetta “carriera alias”, che permette agli studenti e alle studentesse trans di avere il libretto con il nome scelto, invece che con quello di nascita, è una di quelle più care a Milk Jr. Una battaglia che da tempo il gruppo “Universigay” sta portando avanti da tempo.
Precederà, infatti, l’incontro con Milk un altro incontro: quello con il rettore Fabio Rugge con cui si parlerà proprio del doppio libretto e delle politiche universitarie rivolte alle studentesse e gli studenti LGBTI.
Milk e la Pride Week
Durante l’incontro pubblico, Stuart Milk non si limiterà a raccontare la nascita e le attività della fondazione intestata allo zio, ma si confronterà con gli attivisti e le attiviste pavesi sui progressi fatti in città negli ultimi anni in tema di diritti civili e integrazione. “Milk ha apprezzato molto le attività portate avanti per combattere le discriminazioni e promuovere l’uguaglianza- fanno sapere dal Pavia Pride -: dalle lezioni proposte da Arcigay Pavia in moltissime scuole medie e superiori della città e della provincia, fino alla recente adozione, approvata dal consiglio comunale, di un regolamento di polizia locale che vieta la propaganda omofoba promossa dai gruppi neofascisti e “no-gender”.
Le altre attività della giornata
Il lunedì della Pride Week pavese proseguirà poi, alle 16.30, alla Libreria Feltrinelli di via X giornate. Lì Antonello Sannino, responsabile sport della Segreteria nazionale di Arcigay, e i Sentinelli presenteranno il libro “La corsa di Billy”, ripubblicato quest’anno da Fazi. Il tema che si affronterà è quello dell’omofobia nello sport.
A seguire, alle 18.30, il viceconsole USA Rami Shakra, presenterà il film Kiki di Sara Jordeno, nell’Aula del Quattrocento dell’Università.
(sponsored by Pavia Pride)