La questione sul ddl Pillon non è conclusa. Come aveva già spiegato Gaypost.it siamo solo all’intervallo. La riscossa arriva con le parole di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, che all’Ansa smentisce le frasi del sottosegretario Spadafora. “Il M5s può pensare come vuole ma non si può certo archiviare quello che c’è scritto nel contratto di governo” spiega “sull’affido condiviso è molto chiaro, a partire dalla permanenza dei figli con tempi paritari tra i genitori. Il ddl Pillon, che è firmato anche dal M5s, rispecchia il contratto“.
Doveri contrattuali
“Nel contratto di governo c’è chiaramente scritto che la “rivisitazione dell’affido condiviso” deve partire dal principio di “bigenitorialità”. Inoltre, aggiunge, nel contratto si “parla espressamente di tempi paritari tra i genitori” e di rivisitazione “dell’assegno di sostentamento”.
Detto questo, precisa e assicura all’agenzia AGI il capogruppo del Carroccio, “come sempre siamo pronti e aperti al confronto e anche ad accogliere eventuali proposte migliorative” del testo del disegno di legge a prima firma del senatore leghista Pillon, “ma sia chiaro che il cuore del futuro testo base dovrà essere quello. Il ddl Pillon dovrà essere il cuore del testo, il punto di partenza”, perché “corrisponde a quanto c’è scritto nel contratto di governo e quindi il cuore del ddl non si tocca”.
Nessuna chiusura
Insomma, nessuna chiusura da parte della Lega a un confronto sul tema della riforma dell’affido condiviso, nemmeno con le opposizioni. “Ci sono diversi testi depositati in commissione Giustizia del Senato – ricorda il capogruppo leghista -, ma si parte dal testo Pillon. Nessuno si tira indietro sul confronto con tutti, ma il ddl Pillon è il testo della maggioranza, lo ha firmato anche il Movimento 5 stelle”. Sono cinque, infatti, le firme di parlamentari pentastellati in calce alla proposta del senatore leghista. “Siamo pronti – insiste Romeo – a possibili miglioramenti ma la filosofia di base che deve ispirare il testo definitivo deve avere come punto di partenza il ddl Pillon, il cuore deve essere quello”. “Tutto è migliorabile – conclude Romeo – ma non siamo disponibili a snaturare quanto c’è scritto nel ddl Pillon che corrisponde esattamente a quanto c’è scritto nel contratto di governo, a meno che qualcuno non voglia mettere in discussione il contratto di governo“.