“Un incontro costruttivo” per Davide Faraone (IV), ma “una prospettiva allarmante” per il ddl Zan secondo il segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzoni.
Questa mattina il capogruppo di IV in Senato, Faraone, ha incontrato una delegazione di Arcigay composta da Piazzoni e dal responsabile giuridico dell’associazione, Salvatore Simioli.
Insieme a Faraone anche il senatore Cucca, componente della Commissione Giustizia del Senato.
Piazzoni: “Nessuna mediazione con la Lega sul ddl Zan”
Mentre è in corso l’ufficio di presidenza della Commissione, Arcigay fa sapere di avere “ribadito con forza che la legge contro l’omotransfobia deve essere approvata così com’è, senza prestarsi a ulteriori mediazioni con interlocutori che evidentemente vogliono indebolirne l’impianto e svuotarla, annacquando perfino i contenuti della legge Mancino”.
“Il problema dei numeri necessari per l’approvazione non verrà risolto di certo da una mediazione con la Lega – sottolinea Piazzoni in una nota -. I senatori di Italia Viva, dal canto loro, ci hanno rappresentato la volontà di cercare questa mediazione, prospettiva che ci lascia fortemente allarmati”.
Faraone: “Incontro costruttivo”
Molto più vaga la dichiarazione di Faraone. “Abbiamo ribadito la necessità di una legge contro le discriminazioni omotransfobiche – ha spiegato -. Italia Viva è saldamente dalla parte dei diritti civili e sta lavorando per portare a casa la legge senza perdere tempo”. “Auspichiamo che la riunione dell’ufficio di presidenza sia risolutoria – ha concluso – per interrompere lo stallo sul ddl Zan. Il nostro obiettivo è chiudere tutto in tempi certi e poi andare in aula”.
Italia Viva fuori dalle forze pro ddl Zan
Ieri Italia Viva ha fatto mancare la sua firma alla lettera che Pd, M5S e Leu hanno inviato alla presidente del Senato Casellati per chiedere di andare subito in aula. In questo modo si stopperebbe l’ostruzionismo in Commissione.
Nei giorni scorsi Faraone ha incontrato alcune associazioni femministe radicali contrarie alla legge così com’è e che puntano ad eliminare l’identità di genere, escludendo di fatto le persone trans dalle tutele previste dal ddl Zan.