“La calendarizzazione in aula del ddl Zan per il 13 luglio, se sarà confermata dal voto dell’aula, chiude finalmente una fase, durata più di 6 mesi, di tattiche ostruzionistiche con l’obbiettivo di bloccare il percorso legislativo di una norma già approvata alla Camera”. Così il capogruppo del Pd in Commissione giustizia del Senato, Franco Mirabelli, conferma le indiscrezioni secondo cui la legge potrebbe arrivare in aula prima di metà luglio. “Ora è tempo che, al di là della propaganda, chi ha proposte concrete e puntuali di modifica le faccia – prosegue Mirabelli -. Come abbiamo detto fissata l’aula e scongiurato il pericolo di un ostruzionismo infinito siamo pronti a confrontarci nel merito per allargare il consenso sul ddl Zan senza stravolgerlo. Se davvero Ostellari vuole un “tavolo” questo è il momento per convocarlo. Noi ci saremo”.
Intanto è il premier Draghi, dopo l’intervento di ieri in Parlamento, a tornare sul tema. “Per odio, intolleranza e discriminazione non c’è spazio nella nostra Unione” si legge in un tweet di Palazzo Chigi. “Ecco il motivo per cui, oggi e sempre – si legge ancora -, difendiamo la diversità e l’uguaglianza delle persone Lgbti, in modo che le nuove generazioni possano crescere in un’Europa di eguaglianza e rispetto”. E’ il testo di una lettera inviata da 16 leader europei, tra cui anche Draghi, a Jean Michel, Ursula von der Leyen e Antònio Costa. Il testo è stato scritto in vista del 28 giugno, giornata in cui si celebra l’orgoglio LGBT+ in tutto il mondo. “Sarà il giorno in cui ricordiamo che siamo società diverse e tolleranti – si legge ancora – impegnati per lo sviluppo senza ostacoli della personalità di ciascuno dei nostri cittadini, compresi il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere”.
“Dobbiamo continuare a batterci contro le discriminazioni verso la comunità LGBTI – prosegue il testo -, riaffermando la nostra difesa dei loro diritti fondamentali. Rispetto e tolleranza sono il cuore del progetto europeo. Siamo impegnati a portare avanti questo sforzo per fare in modo che le future generazioni di Europei crescano in un’atmosfera di uguaglianza e rispetto”.
“Parole importanti, quelle dei leader europei – commenta a Gaypost.it la senatrice Monica Cirinnà, responsabile del Pd per i diritti -. Specialmente per l’Italia che in questo momento è impegnata nella discussione di una legge di civiltà come il ddl Zan. E’ significativo che tra le firme di sia anche quella del presidente Draghi”. “Ora andiamo in aula – conclude -. Italia Viva ha assicurato che sarà con noi: i numeri ci sono”.
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