È una giornata decisiva, quella di oggi, per il futuro del ddl Zan. Alle 9.30 inizia la seduta del Senato in cui, dopo la discussione generale, si voteranno le due proposte di “non passaggio agli articoli”. Avanzate da Lega e Fratelli d’Italia, le proposte puntano a saltare la discussione sui singoli articoli (e quindi sugli emendamenti) per votare il testo integrale così com’è. Un testo su cui, dopo il cambio di rotta di Italia Viva, è difficile che si possa arrivare all’approvazione.
Ddl Zan sul filo del rasoio
Una situazione sul filo del rasoio, tanto più che con ogni probabilità la presidente Casellati concederà il voto segreto. Il centrodestra voterà compatto a favore di questa cosiddetta “tagliola”. Ieri anche la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, ha annunciato che il suo gruppo voterà a favore del non passaggio agli articoli. Questo nonostante lei stessa sia la firmataria dell’emendamento su cui da tempo di vocifera si potesse raggiungere la mediazione. Stiamo parlando dell’abolizione degli articoli 1 e 4 della legge: quello che contiene le definizioni (ma la cui assenza non comporterebbe l’esclusione di nessuno dalla legge) e la cosiddetta “clausola salvaidee”. Entrambi erano nascevano proprio in fase di mediazione alla Camera. L’art.1 è frutto di una richiesta della Commissione affari costituzionali ed è stato inserito su proposta di Italia Viva. Il 4 era stato introdotto dopo un confronto con il deputato Costa, allora Forza Italia ora passato ad Azione.
La mediazione impossibile
Sempre ieri Italia Viva aveva chiesto di rinviare la discussione in aula di una settimana per tentare una mediazione con la Lega. La stessa Lega che ha presentato la tagliola puntando, cioè, a non discutere nel merito della legge ma a bocciarla. Mediazione impossibile, dunque. Sarebbe stata percorribile la strada del confronto su alcuni punti non sostanziali del testo. O almeno di questo era convinto il segretario del Pd Letta che aveva dato l’incarico ad Alessandro Zan.
Ecco la diretta video della discussione al Senato, in attesa del voto sul non passaggio agli articoli: