Sembrerebbe ufficiale: domani i decreti attuativi della legge sulle unioni civili approdano al Consiglio dei Ministri per il via libera che precede la firma del presidente Mattarella. Il Sole 24 Ore riporta alcune anticipazione del contenuto dei tre decreti che sostituiscono e integrano il decreto ponte provvisorio e rendono del tutto operativa ed efficace la legge 76/2016.
I testi, preparati dal ministro della Giustizia Orlando, avrebbero recepito i suggerimenti delle commissioni e delle camere e coprono tutti gli ambiti del diritto che riguardano le coppie.
Cosa prevedono
Si fa chiarezza, ad esempio, sulla questione della scelta del cognome. L’attuazione prevede infatti che le schede anagrafiche delle persone unite civilmente riportino il cognome che entrambi avevano prima dell’unione.
In caso di scioglimento non consensuale, la parte che vuole separarsi dovrà comunicarlo all’altra tramite raccomandata.
Secondo il quotidiano di Confindustria, si chiarisce definitivamente la procedura per i cittadini stranieri. Nel caso di persone native di paesi in cui non esistono regolamentazioni sulle coppie same sex o in cui dichiarasi omosessuale può essere pericoloso, basterà che l’ambasciata competente rilasci un certificato di “stato libero”.
Sono solo alcuni degli aspetti che necessitavano chiarimenti. Attendiamo di poter leggere i decreti definitivi per approfondirli tutti.
Le scadenze
L’arrivo dei decreti al CDM era atteso già da tempo. La scadenza naturale, prevista della legge 76, era infatti lo scorso 5 dicembre. Ritardi nell’invio dei testi alle camere aveva costretto il governo ad una proroga. Il termine ultimo è il 5 marzo, data oltre la quale non sarebbe più stato possibile emanare i decreti, rendendo così molto complessa l’attuazione della legge.
Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, toccherà al presidente Mattarella apporrà la firma definitiva che permetterà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la conseguente entrata in vigore dei decreti.