La Corte Costituzionale dell’ Ecuador ha autorizzato il matrimonio egualitario dando una svolta al riconoscimento dei diritti LGBT nel piccolo Paese sudamericano.
La decisione è arrivata dopo una lunga battaglia legale portata avanti da diverse coppie e associazioni Lgbt e raggiunta con 5 voti favorevoli e quattro contrari. Il Tribunale provinciale di Pichincha aveva rimesso i ricorsi presentati da due coppie: Xavier Benalca’zar-Efrai’n Soria e Rube’n Salazar-Carlos Verdesoto.
L’Ecuador si unisce così ad un nutrito gruppo di Stati sudamericani che hanno legalizzato il matrimonio egualitario. Tra questi Argentina, Brasile, Costa Rica, Colombia e Uruguay. Alcuni hanno autorizzato le unioni per sentenza, altri, una minoranza, per legge.
“Da oggi l’Ecuador è più uguale per tutte e tutti”
All’agenzia stampa AFP , Soria il ragazzo di uno della coppia che aveva fatto ricorso al Tribunale ha dichiarato: “Godersi la felicità deriva anche dall’essere uguali, come chiunque altro. Saluto Javier (il compagno n.d.r). Tesoro, ti amo”.
L’avvocato Christian Paula, che ha fornito consulenza legale alle coppie che cercano di sposarsi, ha invece dichiarato all’AFP: “Significa che l’Ecuador da oggi è più uguale. È più giusto di ieri, e riconosce che i diritti umani devono essere per tutti. Senza discriminazioni “.
Un paese a misura Lgbt
Nel 2008 ha approvato le unioni civili. Inoltre il paese sudamericano ha riconosciuto nella Carta Magna del 1998, la discriminazioni per orientamento sessuale: “nadie podrá ser discriminado por razones de etnia, lugar de nacimiento, edad, sexo, orientación sexual etc…” (nessuno potrà essere discriminato in base all’etnia, al luogo di nascita, all’età, al sesso, all’orientamento sessuale, eccetera). L’Ecuador ha inoltre vietato per le legge il ricorso alle teorie riparative nel 2014.