Patrick George Zaky, attivista per i diritti LGBT e ricercatore egiziano di 27 anni, è stato arrestato all’aeroporto del Cairo, in Egitto. A dare la notizia è Amnesty International Italia, come riporta l’Ansa. Zacky era atterrato e si apprestava ad andare a trovare la famiglia che si trova a Mansoura, sua città natale.
Secondo quanto dichiara Riccardo Noury, portavoce Amnesty International, è attualmente in stato di arresto a Mansoura a seguito di un mandato di cattura emesso contro di lui in Egitto lo scorso anno.
“Non sappiamo cosa ci sia scritto sul mandato – spiega Noury all’Ansa -. Le autorità giudiziarie egiziane hanno confermato l’arresto che è stato formalizzato questa mattina. C’è un periodo di diverse ore di cui di lui non si è saputo nulla. Il suo arrivo al Cairo è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì”. Amnesty è venuta a conoscenza della notizia tramite una rete di attivisti italiani ed egiziani.
Zaky “si occupava di identità di genere che infatti era oggetto del suo master a Bologna”. All’università Alma Mater di Bologna il ricercatore stava infatti frequentando il Master Gemma in Studi di Genere.
“Ci aspettiamo un susseguirsi di ordini di detenzione di 15 giorni, rinnovabili più volte – continua Nouory -, e naturalmente in questa situazione di detenzione prolungata, con la scusa di condurre indagini, il rischio è che le condizioni detentive siano equiparabili a tortura, se non la tortura stessa“.
“Dovrebbero essere cominciati gli interrogatori- conclude Noury in base alle notizie che arrivano dalla rete di attivisti che ha dato l’allarme -. A quello che apprendo il ragazzo dovrebbe essere riuscito a fare una telefonata alla famiglia, ma non ho altri particolari su questo e non so se ci sia un avvocato a sua disposizione”.
Apprensione per il ragazzo arrestato in Egitto, in queste ore, stanno esprimendo diverse autorità a partire dall’Alma Mater. Il prorettore agli studenti Mirko degli Esposti ha dichiarato di seguire la vicenda con “attenzione e apprensione” spiegando che il ragazzo era a Bologna da settembre per seguire il master in studi di genere.
“Mi associo alle preoccupazioni di Amnesty International e spero che si possano avere presto notizie rassicuranti sullo studente egiziano – ha dichiarato il sindaco di Bologna, Virginio Merola -. Dal balcone del nostro Comune sventola lo striscione giallo per Giulio Regeni, anche per questo non possiamo essere indifferenti a quello che è accaduto”. Diversi esponenti politici stanno chiedendo l’intervento della Farnesina. Tra loro il deputato PD De Maria e la capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera Lia Quartapelle.
A quanto ha potuto apprendere Gaypost.it da una fonte egiziana che preferisce mantenere l’anonimato, Patrick è accusato di avere diffuso notizie false, incitare a valori contrari alla Costituzione, all’uso della volenza e a proteste pubbliche. L’avvocato che intanto ha potuto prendere in carico il caso di Patrick sostiene che il ragazzo sia già stato torturato e sottoposto all’elettroshock e che le sue cose siano state distrutte.
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