Si chiama Empowering LGBT+ – Stronger Together, ed è il primo programma che punta a sostenere le associazioni arcobaleno più piccole, “di frontiera”. È nato dalla sinergia di due associazioni storiche, nei rispettivi territori d’azione: il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma e Omphalos Lgbti di Perugia.
Finanziare le associazioni Lgbt più piccole
Come dichiarato dalle due associazioni, «il progetto consiste nello stanziamento di un fondo pari a duemila euro che verrà assegnato a un’associazione LGBT+ per il sostegno alla sua attività sociale». Verrà perciò creato un apposito «bando di selezione che punterà a individuare una realtà associativa da finanziare». Per la scelta si terrà conto «del territorio su cui insiste la sua attività, delle attività svolte in passato e dei progetti per il futuro». Tale bando verrà pubblicato nei prossimi giorni con i dettagli per accedere ai fondi.
“Dove le associazioni sono più forti, la comunità vive meglio”
Il progetto nasce dalla necessità di portare un maggior benessere alle gay community sparse nelle zone più periferiche. «La realtà ci ha dimostrato come nei territori dove le associazioni LGBT+ sono attive, propongono attività e servizi – ha dichiarato Stefano Bucaioni, presidente dell’associazione perugina -, la comunità è più forte e la vita delle persone migliora». Ricordando, tuttavia, come «per le piccole realtà non è sempre facile accedere a bandi e finanziamenti e spesso questo rappresenta un freno allo sviluppo di realtà aggregative fondamentali nell’Italia delle tante province».
“Una nuova fase di relazioni dentro il movimento Lgbt”
E non solo: al di là dell’aiuto concreto, c’è anche l’ideale più ampio di creare una comunità coesa. È quanto emerge dalle dichiarazioni dal presidente del Mieli, Sebastiano Secci: «Essere comunità vuol dire anche fare la propria parte per sostenere chi ne ha più bisogno ed è responsabilità delle associazioni più grandi e solide farsi carico di questo importante compito». Un primo importante passo, per l’esponente romano, per «aprire una fase nuova di relazione e solidarietà tra le varie realtà del movimento».