Dal 1° gennaio del 2024, in Estonia entrerà in vigore il matrimonio egualitario. Il matrimonio, cioè, esteso anche alle coppie formate dalle persone dello stesso sesso. «Il provvedimento del Parlamento era legato a un voto di fiducia sul governo di centro-destra della premier Kaja Kallas» riporta La Presse. La prima ministra, infatti, ha subito pressioni da parte dei conservatori di alcuni gruppi della società civile per non approvare il provvedimento. Ma alla fine ha avuto di meglio l’estensione dei diritti civili.
L’Estonia in linea con le grandi democrazie
«Tutti dovrebbero avere il diritto di sposare la persona che amano e con cui vogliono impegnarsi» ha dichiarato il capo di governo dell’Estonia. «Con questa decisione ci inseriamo finalmente tra tutti gli altri Paesi democratici del mondo in cui è stata concessa l’uguaglianza matrimoniale», ha continuato la premier, dicendo anche che «questa è una decisione che non toglie nulla a nessuno, ma dà qualcosa di importante a molti».
Il vento del cambiamento nelle ex repubbliche dell’URSS
L’Estonia aveva già legiferato sulle unioni civili, che rimarranno in vigore. Le coppie unite civilmente potranno decidere se convertire la loro unione in matrimonio o meno. Questa legge è molto importante per una ragione: è il primo paese dell’ex URSS ad approvare un provvedimento simile. Ed è indice del fatto che nelle repubbliche baltiche sta cambiando il clima, tradizionalmente ostile, sulla comunità LGBT+. «Il mese scorso» riporta sempre La Presse «il Parlamento della Lettonia ha eletto il popolare ministro degli Esteri Edgars Rinkevics, apertamente gay, come nuovo presidente, rendendolo uno dei pochi capi di Stato LGBTQ+ in Europa».