Succede che negli Stati Uniti c’è un gruppo di sedicenti “ex-gay” che si è messo in marcia verso la capitale, Washington Dc. L’obiettivo è fare lobbing contro l’Equality Act, una legge che dovrebbe mantenere le norme di non discriminazione della comunità Lgbt+. Nella stessa settimana si discuterà anche il Therapeutic Fraud Prevention act , che proibirebbe le pubblicità sulle terapie riparative.
Il gruppo è vicino alla Church United, dei lobbisti che a loro volta promuovono Changed, una organizzazione che afferma che la religione può trasformare gli omosessuali in etero.
Secondo il loro comunicato, il gruppo di 15 ex si oppone alla legislazione in discussione perché la considerano una minaccia non necessaria alla libertà religiosa. Secondo loro minimizzerebbe la loro esperienza di convertiti.
Sebbene sia chiamato “Equality act”, secondo gli Ex – così si fanno chiamare – l’atto sarebbe una “concessione non necessaria” alla “falsa idea” che le persone della comunità gay sono emarginate. Infatti, secondo loro, chi si identifica in una delle lettere della sigla Lgbt+ ha sempre una opinione che conta nella cultura diffusa. Nessuno li costringerebbe a partecipare al dibattito culturale su un livello “normale”. Al contrario della comunità afro-americana, che ha secoli di abusi e di destabilizzazione, i gay sono stati potenziati dalla società moderna, dagli scienziati, dai letterati e anche dai politici.
Questo, in soldoni, il pensiero degli Ex.
Fino al 2003 le leggi anti sodomia consentivano alla polizia di prendere di mira, molestare, arrestare e imprigionare le persone omosessuali anche solo per aver fatto sesso consenziente in privato. Questo ha significato decadi di arresti e raid nei bar gay. Il servizio postale americano ha rifiutato per anni anche solo di far circolare materiali che menzionassero la parola gay. Prima del 2011 a gay, lesbiche e bisessuali non era consentito arruolarsi. Le persone trans ancora non possono.
Le persone omosessuali possono essere licenziate in 12 stati. Altri stati offrono protezione contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale nei posti di lavoro.
Il gruppo degli Ex teme che l’inclusione dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale nella lista delle caratteristiche esplicitamente protette dal Civil Rights act del 1964 possa «rafforzare il Governo federale nel punire individui o organizzazione con una ideologia contraria».
«È l’inizio della fine della libertà religiosa e della libertà di parola», concludono gli Ex.
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