Oltre 10.000 partecipanti, in piazza della Scala a Milano, per difendere i bambini e le bambine delle famiglie arcobaleno contro i provvedimenti presi dalla maggioranza di governo, a guida Giorgia Meloni. Una grande partecipazione da parte della società civile che dimostra la vicinanza al tema da parte dell’opinione pubblica.
Il discorso di Alessia Crocini, di Famiglie Arcobaleno
Accorato e intenso l’intervento di Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, che dal palco di piazza della Scala ha rivolto un appello a tutte le persone radunate, affinché restino vigili e stiano dalla parte dei bambini e delle bambine dei loro nuclei familiari. E invitando i sindaci e le sindache d’Italia a far fronte comune, anche con atti di disobbedienza civile, sferza il governo e la sua maggioranza: «Meloni, Roccella, Piantedosi, nella storia che state scrivendo i cattivi siete voi». Una parte del suo discorso, poi, è stata dedicata alla strage di Cutro, con voce spezzata per la commozione.
Da Schlein a Camusso, fino a Sala: la politica in piazza
E non c’era solo Famiglie Arcobaleno su quel palco. Molti i politici e le politiche, dalla segretaria dem Elly Schlein al sindaco Beppe Sala, da Chiara Appendino (M5S) e Marco Grimaldi (SI) a Susanna Camusso e Alessandro Zan (Pd). Nessun rappresentante politico ha parlato sul palco. A parte il primo cittadino milanese, che all’inizio aveva detto che non avrebbe partecipato e che poi ha portato sul palco la sua solidarietà. Alessandro Zan, intervistato, ha fatto presente come la società sia dalla parte della comunità Lgbt+, mentre l’ex sindaca di Torino ha rilanciato sul matrimonio egualitario.
Le dichiarazioni della comunità Lgbt+
Presente anche Gabriele Piazzoni, di Arcigay, molto duro nei confronti del governo. «Si sta consumando una vendetta del governo contro qualcosa che ritengono intollerabile, cioè che due gay e due lesbiche possano crescere un bambino». Così ha dichiarato.
Presenti anche altri esponenti del movimento Lgbt+ italiano, come Vladimir Luxuria, che ha tuonato all’indirizzo di chi crede alle bufale sul cosiddetto “utero in affitto”. Bollandole come armi di distrazioni di massa, per distogliere l’attenzione dal flop dell’esecutivo sulla politica migratoria e sul tetto ai contanti.
Presenti, sul palco, anche l’attrice Anna Gaia Marchioro oltre l’attivista Francesca Vecchioni insieme a Francesca Pascale, unanimi nel ricordare al governo l’assurdità delle sue politiche contro le famiglie arcobaleno e contro i bambini e le bambine che crescono in esse.
Il flash mob in piazza e in rete
Contemporaneamente, in tutta Italia, molte altre persone hanno espresso la loro solidarietà con un flash mobile on line, parallelo a quello messo in atto dalla piazza. Famiglie Arcobaleno, infatti, ha organizzato un’azione dimostrativa. La gente radunata davanti alla Scala ha portato con se una penna, per ricordare alla politica che la vita delle persone passa anche dalla firma sui certificati di nascita. Riconoscimento che spetta allo Stato. Sulla rete, contestualmente, centinaia di militanti e di semplici simpatizzanti postavano un selfie con una penna in mano. Una giornata che ricorda che la comunità Lgbt+ non ha alcuna intenzione di cedere terreno di fronte a disegni politici discriminatori contro la comunità Lgbt+. Una giornata che ricorda al governo da che parte sta l’opinione pubblica più illuminata e al passo con i più importanti cambiamenti sociali.