Quando ieri mattina mi sono svegliato, ho trovato decine di sms e messaggi su whatsapp: erano tutti clienti, coppie di mamme o coppie di papà, spaventati per quello che si era appena saputo: il ministro dell’interno Salvini, infatti, mercoledì ha emanato un decreto ministeriale che modifica la modulistica delle carte d’identità elettroniche togliendo la più inclusiva indicazione di “genitori” e inserendo nuovamente “padre” e “madre” e richiedendo altresì che per la carta di identità per l’espatrio ci sia la richiesta congiunta di “padre e madre”.
Le paure dei papà e delle mamme Lgbt
Le giornate fra ieri e oggi sono continuate così: fra messaggi, telefonate, mail. C’era chi mi chiedeva come tutelarsi preventivamente, e chi addirittura aveva paura di dover restituire la carta di identità di suo figlio in cui sono segnate due mamme. E probabilmente per me la frenesia di queste ultime 30 ore è stata utile, terapeutica: calato nel ruolo del professionista intento a spiegare e rassicurare i propri clienti per un attimo ho potuto dimenticarmi di essere anche genitore di minori che vivono in una famiglia che il ministro dell’interno sta facendo di tutto per non riconoscere, ostacolare, privare perfino di diritti sacrosanti.
Colpi feroci, crudeli e inumani
Le famiglie arcobaleno sono sotto attacco, lo dico ormai da mesi e stavolta dopo i proclami si iniziano ad affondare colpi feroci, crudeli, inumani. Non starò qui a dilungarmi sulle azioni che verranno messe in campo, politiche e ovviamente giuridiche innanzitutto, come i ricorsi al Tar annunziati da Famiglie Arcobaleno e da Gay Lex, tanto più che come già ampiamente dettagliato questo provvedimento appare già a prima vista assolutamente illegittimo, tanto da aver ricevuto lo scorso ottobre il parere negativo del Garante sulla privacy.
Le priorità del ministro
È venerdì sera e dunque dovrei aver smesso gli abiti di avvocato, anche se – ironia della sorte – non sarà così perché questo settimana c’è l’assemblea nazionale di Famiglie Arcobaleno e giustamente saranno in tante e tanti a farmi domande, cercare rassicurazioni. Per un attimo invece voglio solo condividere con voi la mia paura di genitore, il mio senso di frustrazione, le emozioni profonde che mi assalgono. Scrivere madre e padre su un modulo. Cancellare alcune famiglie. Respingerne altre chiudendo i porti. Lasciarle annegare in mare. Queste sono le priorità del nostro ministro degli Interni. E prendono piede velocemente, si diffondono come l’erba infestante. Si arriva perfino a calpestare dei panini pur di non darli a qualcun altro che sta se non peggio di noi almeno tanto peggio quanto noi.
Vale la pena di combattere, per i nostri figli
Io intanto guardo le vecchie foto di Luca e Alice e mi rendo conto che stanno crescendo velocemente. Ed ho paura che il mondo che consegnerò nelle loro mani sarà pieno di odio. Poi per fortuna la paura in un attimo passa, perché non voglio perdere la speranza: comunque vada so che vale la pena di combattere, basta farlo dalla parte giusta della storia.