Con una nota stampa Marilena Grassadonia, Presidente di Famiglie Arcobaleno, annuncia una pausa, o meglio definirlo un allontanamento temporaneo, da parte delle socie e dei soci di Famiglie Arcobaleno dagli schermi tv.
Una scelta politica e personale che arriva dopo l’interessamento dei media verso le famiglie omogenitoriali in vista del Congresso delle Famiglie di Verona.
Come spiega la Presidente: “In vista del Congresso mondiale delle famiglie che vedrà planare su Verona tra il 29 e il 31 marzo il peggio della destra estremista, maschilista, e trans-omofoba mondiale, diverse trasmissioni televisive ci stanno chiedendo di raccontare le nostre vite nelle puntate che andranno in onda nei prossimi giorni. Abbiamo chiesto ai nostri soci e alle nostre socie di rifiutarsi di farlo”
Pluralismo non è dare voce a chi vuole cancellarci
Nel citare Emma Bonino (“Il personale è politico, ma il privato non è pubblico”), Marilena Grassadonia ricorda come da quasi vent’anni Famiglie Arcobaleno combatte a viso aperto mostrando la propria quotidianità per raggiungere pari diritti e doveri. Una scelta di “piena visibilità come strategia politica”.
“Ma non possiamo accettare che la nostra esistenza diventi tema di dibattito in talk show feroci dove intervengono persone che dicono e pensano cose orrende. Non è tutto uguale e le idee di chi ci vorrebbe cancellare dalla faccia della Terra non sono un’opinione legittima da mandare in onda in nome del pluralismo”
Il 30 in piazza la nostra testimonianza
“Il Congresso mondiale delle famiglie a Verona è una vergogna che combattiamo in piazza, il 30 marzo” conclude.
“È quella la nostra testimonianza, a fianco delle femministe, degli attivisti Lgbt+, dei difensori dei diritti civili e di tutt* coloro che credono in un Paese più inclusivo e giusto.
La logica dei talk show, cinque minuti a testa omofobi contro difensori dei diritti civili perché un’opinione vale l’altra, è una legittimazione di discorsi d’odio che non possiamo accettare.