Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, avrebbe fatto un passo indietro decidendo di concedere il patrocinio all’evento per il Coming Out Day. Ma Arcigay Ferrara decide di rinunciare al patrocinio.
Arcigay Ferrara fa sapere dalla sua pagina Facebook di aver appreso dalla stampa sia della decisione di concedere il patrocinio sia delle motivazioni del passo indietro. Nei giorni scorsi, quando il patrocinio era stato negato, l’associazione aveva ricevuto una spiegazione scritta e motivata. Questa volta le motivazioni arrivano dalla stampa che attribuisce ad Alan Fabbri un virgolettato. «Come avevamo richiesto il progetto iniziale è stato ulteriormente dettagliato – sono le parole del sindaco – e in parte rivisto dove andava a toccare temi divisivi come la maternità surrogata».
Il patrocinio sarebbe arrivato perché Arcigay avrebbe acconsentito a modificare l’evento. Ma Arcigay nega qualsiasi revisione del progetto. «Nella giornata dedicata al coming out non sono mai stati previsti interventi sulla maternità surrogata – spiega l’asssociazione -, né tanto meno il progetto ha mai contenuto nessun accenno alla maternità surrogata».
«Tanto più che il motivo del dibattere era legato a uno dei nostri ospiti Massimiliano De Giovanni, il cui intervento rimane libero e non concordato – prosegue Arcigay -. Sebbene non sia nostra intenzione parlare in questa occasione di gestazione per altri ribadiamo al sindaco Fabbri che questo è un tema che riguarda anche i diritti delle persone Lgbt. È per questo che venerdì 6 dicembre alle 18.00 presenteremo presso Ibs Libraccio il graphic novel Le semplici cose di Massimiliano De Giovanni, di cui avremo, questa volta si, modo di parlare anche della gestazione per altri, perché riteniamo che non ci siano argomenti censurabili e che anche quando i temi sono divisivi, solo attraverso il confronto è possibile stimolare il pensiero critico».
Il comunicato di Arcigay prosegue motivando la scelta di rinunciare al patrocinio. «Chiarito questo, pur apprezzando il gesto del sindaco Fabbri e senza voler fare alimentare ulteriori polemiche – si legge nella nota -, SCEGLIAMO DI RINUNCIARE AL PATROCINIO, perché l’adesione a un evento non può presupporre forme di censura preventiva. Lo facciamo per rispetto alla nostra associazione, ai nostri associati e ai nostri ospiti e soprattutto per rispetto alla libertà di pensiero ed espressione, principi ai quali non saremo mai disposti a rinunciare».
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