“Non è la foto che noi avevamo approvato”. Era stato questo l’ultimo tentativo della ministra Lorenzin di difendersi dalle polemiche nate a seguito della seconda campagna sul Fertility Day quella che, in un opuscolo, contrapponeva gli stili di vita buoni ai “cattivi compagni” da evitare, rappresentati, rispettivamente da due coppie di ragazzi (due ragazze e due ragazzi, presumibilmente eterosessuali) biondi, belli, sorridenti e da un gruppo di ragazzi, tra cui uno nero e due ragazze intente a consumare marijuana.
A due giorni dalle polemiche, oggi la ministra affida all’ADNKronos le immagini dell’opuscolo che lei avrebbe approvato, per mostrare la differenza.
Le foto usate sono esattamente le stesse, ma quella che ha scatenato le accuse di razzismo è ritoccata al punto tale che, a suo dire, il ragazzo nero non sarebbe riconoscibile.
Una difesa che, oltre a giungere tardivamente (perché non l’ha mostrata subito ed ha aspettato ben due giorni?) cozza vistosamente con la prima risposta che la stessa ministra aveva dato alle polemiche dello scorso 21 settembre. Divenuta virale l’immagine e le conseguenti critiche, Lorenzin aveva dichiarato che “il razzismo è negli occhi di chi guarda” e che “quello nella foto per noi non è un ‘nero’ ma un ragazzo come gli altri. La nostra è una società multietnica”. Frasi che difendono l’immagine pubblicata sul sito del ministero e non certo quella che sarebbe stata approvata resa pubblica solo oggi.
La sera stessa la marcia indietro, la sospensione dall’incarico della resposnabile della comunicazione e l’annuncio di un’indagine interna.
Rimane, naturalmente, la rappresentazione degli stili di vita buoni da seguire affidata tutta a una fotografia che anche presa a sé veicola lo stereotipo del bello, bianco e presumibilmente eterosessuale come modello di riferimento. Viene da pensare che la multietnicità e l’eterogeneità invocate dalla stessa ministra nella primissima dichiarazione, non venga considerata altrettanto buona. Per non parlare di quel “compagni” messo tra virgolette che non si sa bene a cosa alluda. E rimane, va detto, il testo degli opuscoli in cui si legge che, sebbene esistano pochi studi sugli effetti del consumo di droghe sulla fertilità, dato l’aumento del consumo di marijuana tra le persone in età fertile e l’aumento dei casi di infertilità “è stato ipotizzato che l’esposizione ai composti cannabinoidi rilasciati dalla marijuana potrebbe essere una concausa”. Ipotizzato da chi? Su quali basi? Con quali riscontri scientifici? Non è dato saperlo.
Ecco il video con le dichiarazioni rilasciate all’ADNKronos:
(Foto: ADNKronos)
… Io non ho parole …
No davvero … non ci sono più parole.