Internazionalizzazione, territorio e tradizione. Sono queste le tre linee guida su cui si muoverà il festival del cinema gay di Torino che si volgerà dal 15 al 20 giugno 2017 sotto la direzione di Irene Dionisio e la presidenza di Giovanni Minerba.
E nella nuova edizione, la kermesse cambia anche nome. Non più Turin Gay and Lesbian Film Festival, ma “Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Vision”. Il festival seguirà i binari dell’internazionalizzazione, della connessione con le eccellenze del territorio e con le associazioni più attive della realtà LGBTQI e della valorizzazione della trentennale tradizione del festival.
Il nuovo nome
Nel nuovo nome, «Lovers» ha tre significati: amante, appassionato e sexual partner. “Un nome che racconta differenti e molteplici geografie sessuali – fanno sapere dal festival -, ma anche la cura e il profondo amore per il cinema e la stessa comunità LGBTQI.
Il sottotitolo, invece, «Torino LGBTQI Visions», ci riporta alla sede storica dell’evento, il capoluogo piemontese, e sul desiderio di essere inclusivi valorizzando tutte le differenze che i soggetti incarnano. Inoltre, riconduce all’intento di creare nuovi punti di vista sulla complessa realtà contemporanea, che siano narrativi, visionari e profetici.
Il claim dell’edizione, invece, è “Queering the border” che “con un gioco di parole, rappresenta l’intento e la sfida di andare, in maniera inusuale e ironica, oltre le frontiere e le categorizzazioni, spesso soltanto mentali, senza la paura di perdere la propria identità”.
Le nuove sezioni e le scadenze
Da domani al 28 aprile, sarà possibile iscrivere film, cortometraggi e documentari che si potranno iscrivere alle quattro sezioni competitive. Eccole nel dettaglio:
1) All the Lovers. Concorso lungometraggi internazionale: è aperta a film di finzione di tutti i tipi e al vincitore sarà assegnato il premio “Ottavio Mai”, in memoria di chi ha fondato il festival, del valore di 1000 euro.
2) Real Lovers. Concorso documentari internazionale: è la categoria per i documentari. Al vincitore andrà il premio Ucca del valore di 500 euro, con un accordo di distribuzione nazionale grazie alla partnership con UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci).
3)Irregular Lovers. Concorso iconoclasta internazionale: è la categoria per chi propone film, di qualsiasi genere e formato, purché abbiano un elemento di innovazione nel linguaggio narrativo e visivo. Il vincitore potrà frequentare una Residenza d’Artista Internazionale grazie alla collaborazione con Artissima. Inoltre il film selezionato sarà riproposto in screening alla fiera del prossimo novembre e al Centre d’Art Contemporain di Ginevra.
4)Future Lovers: destinato ai cortometraggi. Al vincitore andrà il premio “Fotogrammi Sovversivi” del valore di 300 euro assegnato da Sicurezza e Lavoro, mentre la menzione speciale sarà data in partnership con il Divine Queer Festival di Torino.
Infine, al film che vincerà il premio del pubblico, in partnership con MyMovies, riceverà un’opera dell’artista visiva Giulia Caira da sempre attiva sulle tematiche gender fluid.
Coniugare il cinema e lo sguardo politico sulla realtà
Grata ad Ottavio Mai e al suo compagni Giovanni Minerba per avere creato il festival e averlo portato fin qui, la nuova direttrice Irene Dionisio spiega di sentire “l’onere e l’onore del compito di coordinarlo”. “Il mio intento e il mio lavoro e quello di tutta la meravigliosa squadra di selezione – spiega – vanno e andranno in direzione di una valorizzazione di questo bagaglio in un’ottica più internazionale ed inclusiva possibile che coniughi l’alta arte cinematografica, le esigenze del pubblico e uno sguardo politico sulla complessa realtà che ci circonda. Senza mai cedere alle tendenze di normalizzazione e senza mai perdere la forza eversiva e rivoluzionaria del progetto di partenza di “Da Sodoma ad Hollywood”.
Tornano i premi in denaro
Dionisio spiega come le nuove sezioni competitive, che reintroducono i premi in denaro, siano state pensate per accogliere e interrogarsi sulla complessa realtà che stiamo vivendo: spaziano tra la finzione, il documentario e l’esplorazione di linguaggi innovativi in continuo dialogo con le altre arti, seguendo le nuove tendenze contemporanee dell’interdisciplinarietà. La squadra scelta per la selezione dei film in visione integra programmer dall’indubbia preparazione internazionale, ricercatori accademici sui temi dell’identità di genere, militanti legati allacomunità e una squadra già presente sul territorio, radicata e attiva”.
“Aspetto con emozione di rivelarvi i nostri prossimi passi che stiamo costruendo con cura e minuzia” conclude entusiasta la neodirettrice.