La Val di Noto è terra arcobaleno, si sa. La bellezza delle spiagge e dei luoghi d’arte costituiscono un forte richiamo per il turismo Lgbt+. Ne abbiamo parlato più volte. E così pure quest’anno, per venire incontro alle esigenze culturali di questa utenza, si svolgeranno diversi festival in cui potremo assistere a dibattiti, momenti ricreativi e anche alla proiezione di film a tematica. Vediamo insieme quali.
Giacinto Festival, nel segno della Resistenza in Val di Noto
Tra le realtà più solide della Val di Noto, non possiamo non ricordare il Giacinto Festival. Diretto dall’attore Luigi Tabita e giunto all suo settimo anno, l’evento si terrà nei giorni 7 e 8 agosto proprio nel comune netino. «Il tema di questa settima edizione è la resistenza» dichiara il direttore artistico. «Dopo il 2016, anno dell’approvazione della legge sulle unioni civili, ci troviamo in questi mesi nuovamente in una querelle per l’approvazione di una legge di civiltà, legge Zan»
Eppure, ricorda Tabita, «anche questa volta c’è chi dice no. Chi mistifica. Ma è possibile continuare a mediare al ribasso sui diritti umani? Sulle vite e la sicurezza delle persone? I casi di violenza omotransfobica sono in vertiginoso aumento! Ormai il tempo è scaduto, bisogna resistere e approvare questa legge. Resistere, come affermava Tina Anselmi, per costruire un mondo migliore non solo per noi ma anche per chi non vede, non può o non vuole guardare».
Il programma del festival vede, tra le sue numerose presenze, Selvaggia Lucarelli e l’attivista Maria Laura Annibali coniugando, come ogni anno, spettacolo e militanza rainbow. Per conoscere tutti gli appuntamenti previsti, si può andare sulla pagina Facebook dell’evento.
Stonewall 50+2, nel rispetto dell’uguaglianza
Più giovane, tra le realtà della Val di Noto, il festival Stonewall 50+2 già alla sua terza edizione. L’evento si terrà il 4 agosto al Villaggio La Torre a Palazzolo Acreide. «Una giornata all’insegna della cultura del rispetto e dell’uguaglianza» assicura l’Associazione Dahlia, che organizza il festival. A partire dalle 16:00 l’associazione Stonewall Glbt Siracusa – all’interno delle attività della rete Educare alle differenze – curerà un momento di letture e attività inclusive per bambinə.
Quindi si potrà assistere a un importante dibattito su identità di genere e femminismo «partendo dall’attuale ddl Zan in discussione in Senato a cura di diverse associazioni LGBTQ+ territoriali e nazionali».
Tra gli appuntamenti , ancora, la presentazione del libro di Rosa Maria di Natale, Il silenzio dei giorni, che parla dell’omicidio di Giarre, da cui è nato il moderno movimento Lgbt+ italiano. La serata seguirà con uno spettacolo teatrale, Un risotto per due a cura di Marco Paolo Puglisi. Previsto, a chiusura giornata, un dj-set dove si ricorderà Raffaella Carrà, recentemente scomparsa e icona della comunità arcobaleno.
I film a tematica Lgbt+ al Kinest Fest
Fuori dal circuito dei festival a tematica arcobaleno, si colloca il Kinest Fest, il festival del cinema dell’Est europeo a Catania, all’Arena Argentina. Appuntamento che, però, si apre al dibattito sulla questione Lgbt+. «Non possono mancare, in un festival dedicato al cinema dell’Europa centrorientale, dei film a tematica Lgbtq» dichiarano le due organizzatrici, Santina Arena e Chiara Platania. «Sia perché sono una parte importante della cultura cinematografica, sia per il particolare momento storico, in cui le destre omofobe cercano di colpire violentemente i diritti civili».
Prevista per il 5 agosto, dunque, la proiezione di Poppy field del regista rumeno Eugen Jebeleanu. «Speriamo che il successo di questo film» dichiarano ancora le organizzatrici «sia un incoraggiamento a respingere l’ondata di omotranslesbofobia che rischia di travolgere l’Europa». Il film, infatti, parla dell’intrusione di un gruppo di ortodossi integralisti e omofobi in un cinema. Qui interrompono la visione di una pellicola a tematica Lgbt+. L’opera ripercorre il dramma di un poliziotto costretto a confrontarsi con la sua identità e la sua omofobia interiorizzata.
Oltre a Poppy field il 16 settembre – sempre all’Arena Argentina – potremo assistere a La stanza di vetro del regista ceco Julius Ševčík. «Accanto ai due bellissimi lungometraggi, avremo anche una selezione di corti, tra cui l’importante docufilm di Ado Hasanovic, regista bosniaco che vive a Roma, sul primo Pride di Sarajevo e sulle reazioni, non sempre positive, dell’opinione pubblica».