Un noto attivista francese per i diritti delle persone LGBT+ è stato drogato, stuprato e picchiato oltre che tenuto in ostaggio per due giorni prima di essere liberato. Si tratta di Zak Ostmane, 35 anni, arrivato in Francia come rifugiato tre anni fa dopo essere scappato dall’Algeria dove essere gay può costare fino a due anni di prigione. Da quanto è arrivato in Francia, Ostmane si è occupato dei diritti delle persone LGBT+ che scappano dal Medio Oriente.
Secondo quanto riporta PinkNews, l’aggressione è avvenuta venerdì scorso, in un bar di Marsiglia dove due uomini hanno messo della droga nella birra di Ostmane mentre ballava e lo hanno poi portato in una stanza di un albergo.
Due persone sospettate di essere gli aggressori sono state arrestate. Entrambi erano arruolati nella Legione Straniera, ma uno dei due ha lasciato la Legione dopo trent’anni e l’altro è considerato un disertore.
Secondo la testimonianza di Ostmane, dopo che i due uomini (uno inglese e uno americano) lo hanno drogato e portato nella stanza “uno dei due è uscito, mentre l’altro mi ha dato un pugno in faccia e poi mi ha sodomizzato. Poi il secondo è tornato ed ha sniffato della cocaina. Mi hanno chiesto dei soldi e hanno preso la mia carta di credito”. “Ho dato loro un codice falso – continua l’attivista – e loro mi hanno colpito ancora quando sono tornati a mani vuote. Ancora mezzo stordito, ricordo che uno dei due ha strappato un pezzo di un lenzuolo e mi ha legato i polsi e le caviglie. Poi sono stato preso a calci in faccia e sul petto”.
L’attivista racconta anche di essere stato sbattuto al muro e colpito forte sul naso. “C’era sangue dappertutto” ricorda. Temendo per la sua vita, ha cercato l’aiuto di qualcuno che fosse nelle vicinanze. “Mi sono steso a terra e ho gridato più forte che potevo, ma uno dei due uomini ha tirato fuori un grosso coltello e mi ha detto di stare zitto – continua – altrimenti mi avrebbe ucciso”.
Ostmane racconta anche che nelle ore successive l’americano si è rivolto a lui dicendo: “Voi francesi… odiate Trump e ascoltate la musica nera e araba”. Quando si sentiva ormai imprigionato in un loop di botte e stupri senza fine, l’attivista è riuscito a trovare la sua via di fuga la domenica.
“Ho visto da una finestra aperta una macchina della polizia in Place de l’Opera, con due poliziotti dentro e uno fuori dall’auto – racconta -. Ho pensato: se non faccio nulla muoio. Ed ho gridato con tutte le mie forze”.
I due rapitori lo hanno colpito ancora, ma l’urlo ha funzionato e la polizia è entrata nell’albergo arrestando i due uomini.
Ostmane racconta che i poliziotti sono stati molto gentili con lui e che l’hanno accompagnato in ospedale dov’è rimasto dalle 13 alle 22 di domenica.
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