Un’interpella presentata dal partito di Giorgia Meloni nel consiglio comunale di Ferrara chiedere al Comune di entrare nella privacy dei genitori affidatari ferraresi e di quantificarli in base all’orientamento sessuale. Insomma schedare le famiglie arcobaleno.
A presentare il documento è l’ex attivista M5S e attuale capogruppo di Fratelli d’Italia, Federico Soffritti, mentre un’analoga interpellanza di Fratelli d’Italia, firmata da Michele Facci, Giancarlo Tagliaferri e Fabio Callori, fa la sua comparsa anche in Regione.
Gli atti vengono presentati sulla scia della complicata indagine degli abusi a Bibbiano, in Reggio Emilia che avrebbe scoperchiato una vasta organizzazione criminale che aveva lo scopo di togliere bambini a famiglie in difficoltà e affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti.
Soffritti sembra invece più interessato a un altro dettaglio emerso dall’inchiesta: una tra i sei principali indagati, l’assistente sociale Federica Anghinolfi, è dichiaratamente lesbica uno degli affidi che le viene ora contestato è andato alla sua ex compagna. Un dettaglio che come ha già scritto Leonardo Bianchi su Vice: “Immediatamente rilanciato e ingigantito a dismisura dalla destra e dal mondo ultracattolico, finendo per travolgere l’intera vicenda“. Un appiglio però che riesce a dare l’assist a Soffritti per chiedere informazioni al sindaco e alla giunta “riguardo al paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico Lgbt dietro il complesso sistema degli affidi dei minori”. E continua il capogruppo di FdI, “dall’inchiesta Angeli e demoni sta emergendo un quadro complessivo drammatico assolutamente preoccupante, soprattutto se si considera che dietro tale sistema si celerebbero un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro e (cosa più grave) un discutibile movente ideologico di stampo Lgbt”.
Soffritti avanza quindi il controverso censimento dei genitori affidatari in base all’orientamento sessuale: “Quanti bambini ad oggi – chiede Soffritti – sono stati affidati a persone single (e, tra queste, quante si dichiarino omosessuali) e quanti bambini a coppie omosessuali nel nostro comune? Quali sono state le motivazioni che hanno portato a preferire tale scelta in alternativa a quella prioritariamente indicata dalla legge (affidamento a famiglie con figli)?”
Famiglie Arcobaleno condanna senza riserve: “l’iniziativa apertamente discriminatoria che ha come finalità quella di calpestare la dignità delle persone Lgbtq. Tale azione è prettamente strumentale e degna di un partito pronto a usare qualsiasi mezzo per raccogliere una manciata di voti in più alle prossime elezioni regionali. La gestione degli affidi, così come tutte le situazioni in cui sono coinvolti minori, deve essere improntata al massimo della responsabilità e della trasparenza ed avere come unico obiettivo il benessere dei minori stessi”.
Critiche anche da parte dell’assessore ferrarese Aldo Modonesi del Partito Democratico: “Ci aspettiamo una chiara presa di distanza da parte del sindaco e della giunta – spiega l’assessore – dalle parole del consigliere di Fratelli d’Italia, il cui obiettivo è quello di screditare ed emarginare persone e coppie omosessuali, non idonee, secondo chi la pensa come Soffritti, ad allevare ed educare bambine e bambini”.
Infine Manuela Macario di Arcigay di Ferrara invita Soffritti a non guardare solo a un piccolo pezzo della vicenda giudiziaria: “Farne una questione di orientamento mi sembra un pizzico strumentale. Mi sembra una mossa politica volta a gettare ombra su tutte le persone Lgbti o le associazioni che nulla, ma nulla c’entrano con questa vicenda”.
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