Ricordate la vicenda della cerimonia di una unione civile a cui, nell’ambito delle iniziative per la Giornata Internazionale della Donna, le scolaresche di Montevarchi avevano assistito? Ben lungi dal chiudersi con una polemica tra maggioranza e opposizione, l’iniziativa di comune e scuole rischia di finire in tribunale. O almeno questo è quello che vorrebbe Fratelli d’Italia che, dopo aver chiesto le dimissioni delle dirigenze scolastiche, ora fa sapere di essere disponibile ad assistere legalmente i genitori che volessero sporgere denuncia.
“Fratelli d’Italia mette a disposizione gratuitamente l’assistenza legale per i genitori che hanno visto i propri figli costretti dalla scuola a fare da spettatori alla prima unione civile tra gay, trascritta dal comune di Montevarchi”. A dichiararlo è il capogruppo Fdi in Consiglio regionale della Toscana, Giovanni Donzelli, lo stesso che aveva lanciato la polemica contro l’iniziativa. “Lo abbiamo deciso – spiega Donzelli in una nota – dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, fra le quali una testimonianza di un genitore che ha denunciato di essere stato informato che il figlio avrebbe assistito ad un ‘film didattico’, ma di non sapere che avrebbe partecipato alla cerimonia”. Per Donzelli, “siamo di fronte ad un episodio grave: un genitore ha il diritto di sapere dove viene portato il figlio, la scuola ha mentito e chi deciderà di agire legalmente avrà l’aiuto da parte nostra”.
All’indomani della prima uscita di Donzelli, al consigliere regionale aveva risposto Elisa Bertini, vice sindaco di Montevarchi. “L’iniziativa di sabato scorso all’Auditorium Comunale, organizzata dal Comitato 8 marzo, al quale aderiscono anche l’Amministrazione Comunale di Montevarchi e l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Valdarno, oltre ad altre associazioni – aveva dichiarato Bertini -, rientra all’interno delle celebrazioni della Festa della Donna 2016. Alle scuole che hanno partecipato all’iniziativa era stato preventivamente comunicato il programma della giornata e la loro è stata un’adesione libera e senza alcuna forzatura“.
“Durante la giornata si è parlato di diritti civili e si è presentato il percorso fatto dal Consiglio Comunale di Montevarchi e dalla Commissione pari opportunità che ha portato il 30/07/2015, all’approvazione di un registro votato da parte di tutti i gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza, con un solo voto di astensione – si legge sempre nella nota diffusa da Bertini -. Un percorso dunque, quello presentato agli studenti di educazione civica e di come a Montevarchi, su un tema così delicato e importante, si è riusciti a trovare una unità di intenti”. “Tanto che all’evento hanno preso parte anche le Commissioni Pari Opportunità delle due città, della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana” concludeva Bertini.