Solesino, provincia di Padova. Due ragazzi vanno in una lavanderia a gettoni e, probabilmente in attesa che i loro panni siano pronti, scherzano tra loro e ballano. Il locale, però è dotato di sistema di video sorveglianza (cosa molto comune, specialmente in locali del genere che non prevedono la presenza di personale) e il video che li ritrae mentre ballano viene, a sua volta, ripreso e commentato da due donne.
“Comunque che siano ubriachi è poco ma sicuro” dice una delle due con un forte accento locale. “No, no: è a pezzettini questo” continua. “Anche l’altro” aggiunge la seconda donna. I commenti continuano: “Vengono a fare versi in casa degli altri”. “A me sembrano cinesi”. “Ma son due froci” continua una delle due. Perché? Probabilmente perché ad un certo punto i due ragazzi ballano uno accanto all’altro con le braccia uno attorno alla vita dell’altro.
Come lo sappiamo? Perché il video, con tanto di commenti, è finito su Facebook, sulla bacheca del proprietario della lavanderia e nel gruppo “Sei di Solesino se…” esponendo i due protagonisti al pubblico ludibrio e a commenti di ogni genere. Un fatto ancora più grave se si considera che si tratta di due minorenni. Gaypost.it ha pututo visionare il video in questione, ma data l’età dei ragazzi, non è possibile pubblicarlo. Potete, però, vedere alcuni screenshot in cui abbiamo provveduto a rendere irriconoscibili i giovani.
La pubblicazione del video, insieme ad un altro (ottenuto nello stesso modo) in cui si apostrofa come “marocchino bastardo” un ragazzo che aveva presumibilmente lasciato una bottiglietta vuota nella lavanderia, ha scatenato non poche reazioni, equamente divise tra il razzista e l’omofobo, finendo persino al centro del dibattito politico del paesino veneto.
“Ciò che nessuno ha il coraggio di dire è che Solesino è un paese in cui razzisti e omofobi la fanno da padrone – commenta Matteo Pegoraro, consigliere comunale di Solesino eletto con la lista civica “Solesino in movimento”, -: solo per il fatto che questi ragazzi esistono si vuole dipingere una realtà del tutto distorta, istigando alla violenza verso il diverso”. Pegoraro non nega che ci possa essere un problema di degrado, in città, opera “di alcuni giovani, anche e soprattutto italiani”, ma “non possiamo parlare, come fa qualcuno, di una guerriglia urbana e di un far west che non esistono“.
“Esprimo solidarietà ai due ragazzini, apostrofati come “froci” durante la riproduzione video – continua Pegoraro -, e alle loro famiglie, anche per i commenti carichi di aggressività da parte di alcuni solesinesi, e mi auguro che le autorità locali vorranno attuare tutti i provvedimenti urgenti per porre fine alla diffamazione, alla violazione della privacy e soprattutto all’istigazione alla violenza nei confronti degli stranieri residenti a Solesino”. “La xenofobia in paese ha raggiunto livelli allarmanti – conclude il consigliere – e sono seriamente preoccupato delle conseguenze che tutto questo possa portare. Personalmente, sono già stato apostrofato in passato da alcuni come “frocio amico dei marocchini” e ne vado orgoglioso; preferisco perdere tutti i voti che ho ricevuto ma mantenere la mia dignità e la mia umanità anziché vendere l’anima al diavolo come sembrano voler fare alcuni esponenti politici per un attimo di notorietà malata”.