Il governo non ha ancora ricevuto la fiducia delle Camere ed è già cominciato il fuoco incrociato contro la neo ministra Valeria Fedeli. Già dai minuti subito successivi al giuramento, era partita la protesta del popolo del Family Day, come vi abbiamo accennato nel precedente articolo. Ora l’attacco passa ai banchi del Parlamento e arriva, per la precisione, da Eugenia Roccella, deputata di IDEA la formazione politica a cui aderisce anche Carlo Giovanardi.
“Nella generale impressione di déja vu di questo governo RENZI senza RENZI – ha dichiarato Roccella -, spicca, tra le poche novità, il nome di Valeria Fedeli all’istruzione”. “La Fedeli è un’accesa sostenitrice dell’introduzione del gender nelle scuole – ha proseguito -, e ha firmato un progetto di legge molto chiaro, per ‘Integrare l’offerta formativa dei curricoli scolastici, di ogni ordine e grado, con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere come materia, e agendo anche con l’aggiornamento dei libri di testo e dei materiali didattici’. È uno schiaffo al popolo del family day e al Comitato ‘Difendiamo i nostri figli’“. “Questo governo – ha concluso – nasce già con lo stesso marchio di fabbrica del precedente sui temi etici e antropologici, ma subirà la stessa opposizione: non permetteremo che nelle scuole passino progetti ideologici e contrari alla libertà educativa”.
Sul fronte associazionistico, Manif Pour Tous Italia (nel frattempo ribatezzata “Generazione Famiglia”) ha già chiamato alla mobilitazione parlando di “Allarme rosso” e invocando una manifestazione direttamente al Miur.
Per l’associazione ultra-cattolica, “la nomina della Senatrice Pd Valeria Fedeli al Ministero dell’Istruzione è, per le famiglie dei Family Day, quanto di peggio si potesse anche solo lontanamente immaginare“.
“Valeria Fedeli è stata infatti negli ultimi anni senza ombra di dubbio la più tenace e ideologica sostenitrice della manipolazione dei programmi scolastici di ogni ordine e grado secondo i dettami delle teorie di genere, obiettivo che ha tentato di perseguire con appositi disegni di legge – si legge in una nota pubblicata sulla pagina Facebook dell’organizzazione -. Anche se questo dovrebbe essere solo un “Governo di transizione”, è proprio in questi contesti di scarsa se non nulla legittimazione democratica del potere politico che vengono commessi i soprusi peggiori. Tentiamo sempre a mente che fu il Governo “tecnico” di Mario Monti a recepire e finanziare con 10 milioni di euro la “Strategia Nazionale Lgbt” che fu poi affidata all’Unar”.
“Nei prossimi mesi, quindi, il diritto di priorità educativa delle famiglie italiane sarà più a rischio che mai – continua la nota -. Pertanto, Generazione Famiglia lancia un appello pubblico a tutte le forze sociali, civiche e politiche impegnate sul nostro stesso fronte affinché si organizzi immediatamente una manifestazione pubblica difronte al Ministero dell’Istruzione da svolgersi nelle prossime settimane che faccia capire alla Fedeli che LE FAMIGLIE NON LASCERANNO CHE LE SCUOLE DIVENTINO ANCOR PIÙ CAMPI DI RIEDUCAZIONE IDEOLOGICA! TUTTI UNITI! TUTTI INSIEME! TUTTI AL MIUR!”.
Una vera e propria chiamata alle armi come le piazze del Family Day ci hanno abituati a sentire negli ultimi anni.