Una piccola vittoria per Francesco, il ragazzo di Napoli che era stato allontanato da casa proprio dalla madre, per la sua omosessualità. Portati in tribunale, la corte ha stabilito che i genitori versino al ragazzo un assegno di mantenimento mensile. Attraverso un’ordinanza, infatti, si assume che il giovane non convive con la madre, per volere manifesto della donna, e che «anche se maggiorenne non ha raggiunto l’indipendenza economica e pertanto risulta beneficiario della assegnazione della casa familiare in quanto e se convivente con la madre».
La soddisfazione della comunità Lgbt a Napoli
A costituirsi difensore di Francesco è stato Salvatore Simioli, avvocato dello Sportello Legale di Arcigay Napoli. E soddisfazione viene proprio dalla comunità Lgbt locale: «La solerzia con la quale ha agito il nostro Sportello Legale guidato» si esprime Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli «la solidarietà della nostra rete nazionale lgbt e la vicinanza delle Istituzioni – a partire dal Sindaco di Casoria, Pasquale Fuccio – stanno restituendo lentamente dignità alle vite di due giovani ragazzi vittime di una storia triste e profondamente ingiusta».
Luci ed ombre nel provvedimento
C’è però anche un’ombra nel provvedimento del tribunale: ovvero, la mancanza di tutela del rapporto con gli altri familiari. Il giudice, infatti, non si è espresso in merito. Francesco, al momento, non vedrà salvaguardato il suo legame affettivo con la sorella minore, già impedito dalla madre la quale ha già detto che la vicinanza del ragazzo sarebbe diseducativa proprio per la sua omosessualità.