“Parere contrario poiché quanto proposto non è coerente con gli indirizzi di mandato del sindaco e della Giunta”.
Con questa motivazione il Comune di Trieste retto da una Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Roberto Dipiazza, non ha concesso l’occupazione di suolo pubblico in piazza Unità d’Italia per allestire un palco dove si sarebbe concluso il FVG Pride, il prossimo 8 giugno.
La decisione risale ad alcuni giorni fa ma in città si è scatenata una polemica quanto mai viva. Sul palco avrebbero dovuto esibirsi artisti a conclusione del corteo, che, a seconda degli accordi con le forze dell’ordine, potrebbe invece sfilare in piazza. Così come, si apprende in ambienti del Comune, i partecipanti potrebbero trattenersi. Il riferimento è al punto 6 del programma elettorale, dedicato alla Famiglia, quello che prevedeva l’uscita dalla rete Ready, come è di fatti avvenuto a fine maggio.
Il Comitato Fvg Pride si dice “indignato e risentito” per questa decisione e per “le prese di posizione della Giunta Comunale di Trieste (…) e del Presidente della Regione Massimiliano Fedriga che dichiara di voler concedere il patrocinio regionale al Congresso Mondiale delle Famiglie, nonché di volervi partecipare in veste ufficiale in qualità di Presidente del Friuli Venezia Giulia”.
“Entrambe le prese di posizioni dimostrano, ancora una volta, il perpetrarsi di politiche puramente ideologiche nel nostro territorio” spiegano il Comitato FVG Pride, Arcigay Arcobaleno Trieste e Gorizia, Arcigay Friuli, Associazione Universitaria Studentesca Iris, Alfi Lune e Comitato Friuli Venezia Giulia Pride in una nota congiunta, definendo “gravissimo il fatto che il suolo pubblico non possa essere usato da chi ha un’ideologia diversa da quella portata avanti dalla Giunta”.
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