“George Montague è stato molte cose nella sua lunga e colorata vita: veterano della Seconda Guerra Mondiale, imprenditore, padre, nonno, capo Scout e… criminale. Nel 1974 fu condannato per indecenza in base alla legge britannica dell’epoca che condannava gli uomini gay”. Così il New York Times inizia il racconto della storia di George Montague, un anziano gay che vive a Brighton, che ora ha scritto una lettera al governo inglese dicendo che lui non vuole la grazia che Downing Street ha annnciato qualche giorno fa per tutti gli uomini condannati per il fatto di essere omosessuali. Lui vuole delle scuse.
Intervistato dalla BBC, il 93enne veterano di guerra ha dichiarato di essere felice per la scelta del governo “tranne che per una cosa: io non accetto la grazia. Accettare la grazia significa ammettere che ero colpevole. Io non ero colpevole di nulla se non di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato”.
“Penso sia stato un errore dare ad Alan Turing, uno dei miei eroi, la grazia – continua Montague -. Di cos’era colpevole? Era colpevole della stessa cosa di cui dicono io fossi colpevole: essere nato essendo in grado di innamorarsi di un altro uomo”. E non chiede le scuse solo per sé stesso, l’uomo che partecipa ai pride con il cartello “sono il gay più anziano della città”, le chiede per tutti. “Ci sono ancora undici mila anziani come me ancora vivi – spiega -. Ed io ho parlato con alcuni di loro”. Alcuni gli hanno detto: “Dai, George, lascia perdere”. “Ma io non lo farò” conclude con tutta la determinazione dei suoi 93 anni, George Montague. Ecco il video della sua intervista alla BBC: una lezione di orgoglio da non perdere.