Di ricerche che dimostrino come i figli delle famiglie arcobaleno crescano bene, analogamente a quelle eterosessuali, ne parliamo da anni. Lo studio di Baiocco, Carone e Ioverno è tuttavia qualcosa di unico nel panorama scientifico: non è stato svolto negli Stati Uniti, Paesi Bassi o in qualche altro paese lontano ma ha coinvolto solo famiglie e bambini arcobaleno residenti in Italia.
Il campione era suddiviso in tre gruppi: uno composto da 70 padri gay, il secondo composto da 125 madri lesbiche e, l’ultimo, il gruppo di controllo da 195 genitori eterosessuali. Tutti i bambini presi in esame avevano un’età compresa tra i 3 e gli 11 anni. Per quanto riguarda i piccoli, sono stati presi in considerazione il loro adattamento psicologico e il loro comportamento prosociale. Dei genitori sono invece osservate le capacità, la flessibilità e la coesione familiare.
Gli omofobi o coloro che, in buona fede, continuano a ripetere “Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre”, oggi hanno l’occasione di ricredersi. I risultati dello studio italiano evidenziano che, non solo i figli di coppie dello stesso sesso non hanno più problemi degli altri ma, anzi, i figli dei padri gay e delle madri lesbiche riscontrano meno problemi psicologici rispetto ai figli di genitori eterosessuali.
Scettici all’idea di due genitori uomini, di due papà? A questo proposito, è interessante rilevare che le coppie gay sono quelle che hanno registrano un maggiore livello di coesione e flessibilità familiare: più che fra le lesbiche ed fra gli etero. I risultati hanno inoltre messo in luce come le bambine, indipendentemente dal tipo ti famiglia, sono quelle più prosociali rispetto ai loro coetanei di sesso maschile.
Secondo i ricercatori, è possibile concludere che i bambini con genitori dello stesso sesso crescono “bene sia in termini di adattamento psicologico che di comportamento prosociale”. E aggiungono: “Questo studio mette in guardia i politici dal fare ipotesi sulla base dell’orientamento sessuale su chi siano le persone più adatte di altre a essere genitori o sulle persone a cui si dovrebbe o dovrebbe essere negato l’accesso alle tecniche di procreazione”.
In altre parole, negare alle coppie dello stesso di diventare genitore è una scelta priva di fondamenta scientifiche, bensì squisitamente politica.