Per chi non lo conoscesse, George Ezra, classe 1993, è uno tra i cantautori più validi e apprezzati nel panorama musicale internazionale. Britannico, alto, biondo, con due occhi verdi profondi quasi quanto la sua voce. Il suo singolo “Budapest”, al suo arrivo in Italia, ha stazionato in cima alle classifiche per diverse settimane. Divenne un “tormentone” estivo e venne a crearsi, fin dalla sua prima esibizione italiana a Ferrara, un consenso enorme nei suoi confronti.
All’interno del fanclub italiano dell’artista la componente femminile (nettamente prevalentemente su quella maschile) negli ultimi tempi ha cominciato a esprimere una quanto mai fondata preoccupazione: George sta cercando in tutti i modi di far capire ai suoi follower che saranno i maschietti probabilmente ad avere maggiore possibilità di conquistarlo (ammesso che qualcuno non l’abbia già segretamente fatto)?
Un primo segnale lo si poteva percepire nel suo concerto milanese datato 21 novembre 2014. Al termine della scaletta infatti il giovane cantautore stupì tutti proponendo una cover di “Girls Just Want To Have Fun” di Cyndi Lauper, un genere talmente distante dal suo da far drizzare le antenne a più di uno tra i presenti. Il tutto condito da marcatissimi ammiccamenti rivolti al parterre. Il fatto che la canzone in oggetto fosse uno dei brani maggiormente ascoltati nel corso dei Pride di tutto il mondo e che Cindy Lauper sia un’indiscussa icona gay, ha generato qualche riflessione da parte dei più “maliziosi”. Ma, ovviamente, potrebbe anche solo essere un tributo alla star che ha reso famoso il brano.
A distanza di quasi due anni, anche il video di Listen to the Man comincia ad assumere nuove sfumature. La clip vide la partecipazione di un favoloso Ian McKellen. Il celebre attore, gay dichiarato, da sempre in prima linea per i diritti lgbt, indossava i panni di un bizzarro vecchietto. Solo l’ennesima coincidenza? Forse.
Negli ultimi tempi però i segnali di George Ezra si sarebbero fatti più espliciti: al di là della provocatoria immagine (che possiamo qui apprezzare) nella quale risponde in maniera “suadente” al telefono, su Instagram sono comparse immagini che lo ritraggono in versione drag queen improvvisata. Non si vuole di certo con ciò associare meccanicamente determinati comportamenti all’orientamento sessuale, ma è comprensibile che tra i fan e le fan il dubbio aleggi. “Ce lo sta dicendo papale papale ragazze…” tuonano le sue fan più agguerrite su Facebook, allegando talvolta messaggi che rasentano il cordoglio nell’apprendere la probabile omosessualità (e di conseguenza l’interdetta accessibilità) del loro beniamino. Una vicenda che, al netto di ogni considerazione, può strapparci un sorriso.
Un articolo molto strano che in sintesi dice:
– se ti piace/canti una data canzone e;
– se lavori con persone LGBTQI e;
– se fai foto in cui non rientri nel canone stereotipato dell’uomo/della donna e;
– se ti trucchi ma sei un uomo.
Allora sei per forza gay anche se non lo dici, anche se nessuno ti ha mai visto baciare un altro uomo.
Ah no, aspetta, c’è un mezzo disclaimer come chiusa dell’articolo: “Non si vuole di certo con ciò associare meccanicamente determinati comportamenti all’orientamento sessuale”
Ah no, hai ragione. Peccato che l’articolo è incentrato tutto sul concetto contrario.