La conferenza dei capigruppo ha fissato per il prossimo 19 giugno alla Camera l’inizio della discussione sulla legge che intende rendere la gestazione per altri “reato universale”. La discussione inizierebbe, dunque, nel cuore del mese dei Pride e all’indomani di sentenze importanti come quella di ieri di Milano.
Cosa prevede la proposta sul reato universale
La proposta è targata Fratelli d’Italia, ma gode di ampio consenso in tutta la maggioranza di Governo.
“Reato universale” significa che le cittadine e i cittadini italiani possono essere puniti per aver fatto ricorso alla gpa ovunque lo abbiano fatto nel mondo, anche nei paesi in cui è legale.
La proposta prevede il carcere da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600 mila a 1 milione di euro.
Bisogna ricordare che in Italia la gpa è già vietata e severamente punita dalla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Intenzione della maggioranza parlamentare a trazione Fratelli d’Italia è rendere perseguibili le coppie che vi ricorrono. Questo varrebbe anche per chi lo fa, ad esempio, negli Usa e in Canada dove vigono legislazioni precise su questa pratica.
Cosa succederebbe ai bambini con il “reato universale”?
Come ha spiegato Angelo Schillaci giurista e docente presso la Sapienza di Roma a Fanpage.it, in caso di condanna e arresto dei genitori, i bambini nati tramite gpa “potrebbero ritrovarsi con uno o entrambi i genitori arrestati, una volta condannati per questo reato”.
“Se si allargasse il perimetro della punibilità all’estero, il fatto che il modo in cui questi bambini sono nati è reato per la nostra legislazione aumenterebbe la difficoltà di riconoscere questi bambini come figli di entrambi i genitori”. Secondo Schillaci, questo potrebbe portare anche al fatto che, vedendosi negare entrambi i genitori, i bambini potrebbero trovarsi senza documenti.
“Uno stato arrogante”
Durante un’audizione alla Commissione giustizia della Camera, il presidente dell’associazione Rete Lenford – avvocatura per i diritti LGBT, Vincenzo Miri si è espresso molto duramente. Miri, ha definito la proposta come sintono dell’idea “di uno Stato arrogante che, tramite un uso puramente simbolico del diritto penale, manifesta una sprezzante sfiducia nelle legislazioni straniere. Quelle proposte, infatti, perseguono la logica autoritaria, tipica dell’epoca fascista, di autodifesa delle proprie scelte di politica criminale”.
“Un’arma di distrazione”
A quanto pare, il Partito Democratico voterà contro questa legge. Il deputato Alessandro Zan ha spiegato come, a suo avviso, questa proposta “sia un’altra arma di distrazione di massa per non parlare dei problemi concreti sul tavolo. Questo provvedimento, su cui la destra intende accelerare, è del tutto incostituzionale”.
La gestazione per altri è legale, sebbene regolamentata in modi diversi, in molti paesi del Mondo. Tra questi anche alcuni europei come il Belgio, il Portogallo e la Grecia. Secondo molti commentatori, una legge italiana che la renda “reato universale” creerebbe non pochi problemi in termini di rapporti internazionali del nostro Paese con altri.