Abolire le unioni civili e mettere nella Costituzione l’obbligo di essere una coppia eterosessuale se si vuole adottare un bambino. Sono queste le promesse fatte da Eugenia Roccella, deputata uscente di Idea, e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.
Invitate come relatrici al convegno “Oltre l’inverno demografico” organizzato sabato scorso da Alleanza Cattolica e dal Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”, le due politiche si sono scagliate contro le coppie dello stesso sesso e l’omogenitorialità. Al tavolo c’erano Matteo Salvini, Maurizio Gasparri e Massimo Gandolfini, leader di “Difendiamo i nostri figli” e organizzatore degli ultimi due Family Day. Con loro anche il candidato alla Regione Lazio per il centro destra Stefano Parisi.
Il divieto in Costituzione
“Lo stato non deve normare i sentimenti” ha esordito Giorgia Meloni attaccando la legge sulle unioni civili. “La famiglia non le fanno le leggi – ha continuato – e la famiglia non si può destrutturare per legge”.
Secondo Meloni, la unioni civili hanno “l’obiettivo preciso di arrivare all’adozione per le coppie omosessuali”. “Ma quello non è più un diritto – continua – è un capriccio che nega il diritto dei più deboli, i bambini”. Ed è proprio alla questione delle adozioni che la leader di Fratelli d’Italia riserva l’attacco più duro.
“Voglio introdurre in Costituzione – ha detto – il fatto che per adottare un bambino bisogna essere un padre e una madre”.
In barba, dunque, a quanto rivela il recente sondaggio sul supporto che i temi dei diritti delle persone lgbt avrebbero nell’elettorato di centro destra, Giorgia Meloni inasprisce le sue posizioni su questo fronte.
Abolire divorzio breve e unioni civili
Roccella, che insieme a Carlo Giovanardi (che non si ricandiderà), Lucio Malan e lo stesso Gasparri, è stata tra i più acerrimi nemici delle unioni civili ed ha rivendicato di essere una delle prime ad aver partecipato al Family Day, quello del 2007. Divorzio breve e unioni civili sono stati gli obiettivi principali del suo intervento con la promessa di abolire le leggi che hanno creato questi due istituti. “Cambiare profondamente, se non si riesce ad abolirle”, chiarisce. Leggi che, secondo l’onorevole, “portano verso la fine dell’umano come lo conosciamo e la capacità degli uomini di fare famiglia ed essere padre e madre”.
Contro le stepchild adoption
“E’ stata una grande truffa – incalza l’onorevole – dire che le stepchild adoption erano fuori dalla legge sulle unioni civili. Tanto è vero che le sentenze consentono ormai senza nessun problema di legalizzare i figli avuti con l’utero in affitto o di adottare il figlio della compagna e del compagno anche se si è una coppia omosessuale”. Com’è noto, la legge sulle unioni civili non contempla le stepchild adoption, ma lascia ai giudici la possibilità di decidere caso per caso. Una scelta che, di fatto, ha creato una situazione a macchia di leopardo e che lascia le coppie di padri e di madri in balia dei singoli giudici e di procedimenti lunghi, invasivi e spesso costosi.