Il “Treno della Memoria”, che ogni anno porta centinaia di ragazzi delle scuole a visitare i campi di sterminio nazisti in occasione della Giornata della Memoria, è stato accusato di sperperare i soldi pubblici per parlare di “omocausto”. A farlo è il senatore Carlo Giovanardi secondo cui il Treno sarebbe responsabile di avere trasformato l’Olocausto in Omocausto “con treni Lgbt esclusivamente dedicati agli omosessuali e alle lesbiche che persero la vita nei campi di concentramento nazisti e nella presenza, in tutti i Treni della Memoria, di attivisti del Torino pride e del Puglia pride, per formare tutti gli accompagnatori sui temi Lgbt e su una corretta terminologia di genere”.
Come già lo scorso anno, l’omofobia è stato uno dei temi trattati dal Treno della Memoria, insieme ad altri: un modo per parlare anche delle vittime omosessuali del nazismo. Ma secondo il senatore di Idea si tratterebbe di “uno sfacciato ed indecente paragone fra un immaginario omocausto e l’Olocausto di sei milioni di ebrei”.
La risposta de Il Treno della memoria
A Giovanardi risponde Daniele De Luca, del comitato scientifico del Treno della Memoria.
“Partiamo da un presupposto, per buona pace dell’animo inquieto del Sen. Giovanardi: nessuno e, ripeto, nessuno potrà mai negare l’unicità della Shoah – dichiara De Luca -. Nessun “omocausto” è stato consumato per mascherare morti diverse, ma – è utile ricordarlo ai distratti – alcune categorie di “asociali” (tra cui omosessuali, disabili, zingari) sono state perseguitate sino alla morte. Queste migliaia e migliaia di vittime hanno una giornata tutta per loro? No. E allora, quanto meno per spirito cristiano (di cui, si dice, sia particolarmente pervaso il Sen. Giovanardi), nulla – nemmeno una legge dal nome particolare – dovrebbe impedire di aprire delle dolorose parentesi e volgere lo sguardo indietro verso tutti quei morti sacrificati sull’altare della razza e dell’ideologia“.
La risposta del Torino Pride
“È oramai praticamente accertato che le persone gay, lesbiche bisessuali e transessuali/transgender siano state il terzo gruppo, dopo ebrei, sinti e rom, ad essere perseguitate durante lo sterminio nazista – aggiunge Alessandro Battaglia, Coordinatore del Torino Pride che insieme al Treno della Memoria si occupa della formazione sull’omofobia e le vittime lgbt del nazismo -. La Shoah resta il più grave atto di genocidio dello scorso secolo e mai abbiamo immaginato di oscurare la situazione di enorme discriminazione e sterminio degli Ebrei di gran parte d’Europa ma riteniamo importante considerare che dove esiste una discriminazione ne possono nascere molte altre. Comunque la si pensi, è accaduto e il tentativo mistificatorio dell’Onorevole Giovanardi e di altri sottili pensatori del nostro Paese non potranno cancellare nulla di un passato che tenta sempre più spesso di diventare presente colpendo le vite e gli amori dei cittadini e delle cittadine anche italiane”.
“Il viaggio incominciato nel 2016 con il Treno della Memoria – conclude Battaglia – consente, quindi, non solo di ripercorrere la storia dello sterminio “dimenticato” degli omosessuali europei ma anche di affrontare le drammatiche discriminazioni di oggi: infatti le tappe del viaggio sono Praga, Cracovia e Budapest. Luoghi dove, com’è evidente, ancora oggi non è facile per le persone omosessuali vivere la propria condizione“.