A battere la notizia sono diverse agenzie già riprese da altrettanti siti di quotidiani: il Governo si appresta a chiarire (tramite le faq sul proprio sito) che per “congiunti” si intendono “i parenti, affini, coniugi, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”.
La correzione di rotta è arrivata poco fa dopo le polemiche che per tutto il giorno hanno animato il dibattito soprattutto sui social network con diverse prese di posizione anche tra parlamentari di maggioranza.
La possibilità di visitare i congiunti
Il nuovo decreto, presentato ieri sera dal premier Conte, infatti, prevede che dal 4 maggio si possa fare visita ai “congiunti”. Ma la definizione di “congiunti” che offre il nostro codice penale (l’unica) li identifica con i legami di sangue e quelli di famiglia codificati (dal matrimonio, ad esempio).
Questo tagliava fuori una serie di legami del tutto equiparabili a quelli comunemente definiti “familiari”, ma che non rientrano nella definizione legale di “congiunto”.
Gli affetti non riconosciuti
Le famiglie arcobaleno, ad esempio, dove solo uno dei genitori è riconosciuto come tale dalla legge, o le reti di supporto che si creano le persone che scappano da situazioni domestiche violente ecc.
“Adesso attendiamo che avvenga davvero (la modifica alle faq, ndr). Intanto fa piacere sapere che questo governo non è rimasto sordo ad una richiesta di civiltà. Virus o meno, la storia deve andare avanti e con lei la faticosa avanzata dei diritti di cittadinanza” è il commento dell’ex senatore Pd Sergio Lo Giudice tra i primi a sollevare la questione già ieri sera.