L’appuntamento è per domani, 25 luglio, al Pantheon, a Roma. Proprio domani, infatti, era previsto il voto sul ddl Varchi, la proposta di legge targato Fratelli d’Italia che intende trasformare la GPA (gestazione per altri) in reato universale. Successivamente modificato il calendario, il voto è stato programmato per mercoledì 26.
Cosa prevede il ddl Varchi sulla Gpa
In sostanza, se la legge venisse approvata, le persone che ricorrono alla GPA nei paesi in cui è legale, sarebbero perseguibili in Italia.
La proposta prevede il carcere da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600 mila a 1 milione di euro. Vale la pena ricordare che nel nostro Paese, al momento, la gestazione per altri è vietata dalla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.
Il presidio al Pantheon
Domani pomeriggio, dicevamo, le associazioni LGBTQIA+, insieme a singole persone, hanno convocato un presidio contro la proposta di legge.
Le associazioni voglio “ribadire che quelli di gestazione per altre e altri sono percorsi legittimi e preziosi, compiuti nel pieno rispetto di tutte le persone coinvolte e secondo leggi precise e scrupolose di molti paesi in Europa e nel mondo”.
“Legge liberticida e vergognosa”
“La soluzione è il confronto non la criminalizzazione – proseguono le associazioni -. Per questo chiediamo di fermare questa legge liberticida e vergognosa che vuole solo criminalizzare e discriminare famiglie, bambinə e ragazzə. E di aprire un dibattito serio e non ideologico per approvare al più presto una legge che regolamenti anche in Italia i percorsi di gestazione per altre e altri”.
Chi vota a favore e chi vota contro
Voteranno a favore tutti i partiti della maggioranza. Contrari al ddl Varchi sono, invece, quasi tutte le opposizioni, con alcune differenze. Azione ha annunciato “libertà di coscienza” ma il leader, Carlo Calenda, voterà contro. Posizione simile quella di Italia Viva. Hanno annunciato voto contrario Pd, M5S, Alleanza Verdi Sinistra e +Europa. Posizione particolare quella della deputata Luana Zanella di Avs che, pur votando “no” insieme al resto del gruppo, ha presentato un ordine del giorno sul “divieto globale dell’utero in affitto”.
Il dibattito sulla Gpa anche a sinistra
La contrarietà al ddl Varchi, però, non significa una posizione di apertura sulla gpa. Nel Pd, Elly Schlein ha dichiarato di essere favorevole a una regolamentazione. Ma su questo il partito è tutt’altro che compatto.
Qualche giorno fa, in una intervista al Foglio, la senatrice Sandra Zampa ha dichiarato che il suo partito è contrario alla gpa.
“Il Pd è contrario alla Gpa – ha detto Zampa -, la segretaria Schlein ha detto di non essere ostile, ma ha precisato che è la sua posizione personale. Si potrà anche aprire un confronto ma mi sembra che la posizione sia chiaramente contraria a qualunque legalizzazione di una pratica che scompone il processo procreativo e calpesta la dignità delle donne, il rispetto del loro corpo, la loro essenza”.
Lo Giudice: “Non esistono documenti della dirigenza Pd sulla Gpa”
“Non esiste nessun documento o voto negli organismi dirigenti del Pd sulla Gpa, nè in un senso nè in un altro” ricorda Sergio Lo Giudice, ex senatore Pd e tra i promotori della legge sulle unioni civili. “Esiste la mozione Rosato approvata nel maggio 2016, poco prima dell’approvazione delle unioni civili, dalla Camera – sottolinea -. È l’unico documento in cui il gruppo parlamentare espresse una sua posizione. Ed è una posizione interlocutoria con i vari punti di vista che, di fatto, non si schiera”. “Quindi Zampa parla esclusivamente a titolo personale – conclude Lo Giudice -. Al momento l’unica posizione “del PD” che è dato conoscere è quella registrata nei giorni scorsi da un sondaggio di Ilvo Diamanti per Repubblica, che ci dice che il 63% degli elettori del Pd è a favore della Gpa solidale”.
L’emendamento Magi sulla Gpa solidale
A riaccendere il dibattito è stato l’emendamento presentato da Riccardo Magi, deputato di +Europa. La proposta è di regolamentare la gestazione per altri in forma solidaristica, cioè non commerciale e senza transazioni economiche. Favorevole, Sinistra Italiana. Il PD, invece, ha scelto il non voto. Ma la questione è ancora dibattuta. “(La capogruppo Chiara Braga, ndr) dovrebbe dire chiaramente che la posizione del PD sulla Gpa non è cambiata – avrebbe dichiarato una parlamentare del Pd ad Adnkronos -. Altrimenti, chi ha invocato libertà di coscienza si sentirebbe in ragione nel praticarla”.