È nato il primo bambino da una “gravidanza condivisa”: il piccolo Otis, nato due mesi fa in Gran Bretagna, è tecnicamente figlio biologico di entrambe le madri. È il primo caso in Europa.
Quando Jasmin Francis-Smith, 28 anni e infermiera odontoiatrica, e sua moglie Donna, 30 e ufficiale dell’esercito, hanno deciso di avere un figlio, hanno deciso di affidarsi a questa nuova tecnica sperimentale. Prima di essere impiantato nell’utero di Jasmine, l’embrione di Otis è stato incubato per ben 18 ore in quello di Donna. Tecnicamente, anche se per poche ore, entrambe le donne hanno portato avanti la gravidanza.
La procedura è stata eseguita alla London Women’s Clinic e permette un’incubazione all’interno del corpo utilizzando una tecnologia per la fecondazione in vivo sviluppata dall’azienda svizzera Anecova. Al contrario delle comuni tecniche di fecondazione che prevedono che gli ovuli fecondati siano conservati in colture extracorporee per far sviluppare gli embrioni e solo successivamente impiantati, il nuovo procedimento consente di inserire nell’utero una capsula in miniatura che ne permetta l’incubazione.
Al Telegraph Jasmin ha raccontato: «Questa procedura ci ha fatte sentire alla pari in tutto il processo e più vicine. Evita che una delle due abbia più legami con il bambino dell’altra». Per la legge britannica sono entrambe madri del bambino. Per la biologia anche.
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