Non è stata una scelta politica. Così il sindaco Gualtieri risponde al comunicato di Rete Lenford uscito questa mattina sulla mancata trascrizione dell’atto di nascita di un bimbo con due mamme nato in Francia.
Gualtieri: “Non una scelta discrezionale”
“Nei giorni scorsi una coppia di donne italo-francese si è rivolta all’ufficio anagrafico di Roma Capitale per trascrivere l’atto di nascita del loro figlio, nato in Francia dove la coppia si è anche sposata – scrive il sindaco di Roma su Facebook -. I funzionari dell’anagrafe hanno potuto procedere alla sola trascrizione parziale dell’atto di nascita, registrando solo il genitore biologico, perché vincolati da una circolare del Ministero dell’Interno”. “Gli uffici anagrafici in queste funzioni sono Ufficiali di Governo ed Organo Periferico del Ministero dell’Interno e sono quindi tenuti per legge a seguire le indicazioni del Viminale – aggiunge -. Non vi è stato quindi nessun “rifiuto” dettato da scelte discrezionali dell’amministrazione.
“Il Viminale fa confusione”
“Noi riteniamo tuttavia che la circolare del Viminale non distingua adeguatamente tra casi tra loro diversi e su cui la giurisprudenza si è espressa in modo difforme – scrive ancora Gualtieri -. Per questo abbiamo scritto al Ministero dell’Interno chiedendo, in attesa di un auspicabile più generale intervento normativo del Parlamento, di riconsiderare le istruzioni agli uffici anagrafici a tutela degli interessi del minore e del rispetto dei diritti della coppia omogenitoriale”.
“La nostra amministrazione sostiene con forza e convinzione un ampliamento della sfera dei diritti ed è impegnata affinché si compiano passi in avanti formali e solidi che non espongano le persone a regole imprecise e precarie – conclude -. Roma Capitale è quindi a fianco della coppia di donne, e chiede quindi di poter completare la trascrizione dell’atto di nascita del loro figlio”.
Cirinnà presenta un’interrogazione
Intanto la senatrice Monica Cirinnà ha reso noto di avere depositato questa mattina un’interrogazione alla ministra Lamorgese. Nell’interrogazione, alla luce di quanto successo a Roma e in altri comuni, Cirinnà chiede alla ministra di fare chiarezza. E cita le sentenze della Cassazione che hanno stabilito che la trascrizione di atti esteri è un atto assolutamente fattibile. Cirinnà chiede, inoltre, a Lamorgese di “adeguare le posizioni del ministero al consolidato orientamento della giurisprudenza e, di conseguenza, di (consentire) la trascrizione di atti di nascita formati all’estero” che indicano due mamme.
(Foto di copertina: Pietro NAJ-OLEARI)