Ricordate la storia del ragazzino trans escluso dagli scout? La sua vicenda ha fatto “scuola”, come si dice in questi casi, al punto che l’organizzazione Boy Scout of America ha deciso di aprire le sue porte anche ai bambini e le bambine trans. Una svolta storica: da ora l’associazione accetterà nuovi membri sulla base del genere dichiarato al momento dell’iscrizione e non di quello indicato nei documenti.
Si cambia dopo 100 anni
“Per più di 100 anni i Boy Scout of America, come le scuole e le altre organizzazioni giovanili, si sono affidati alle informazioni contenute nel certificato di nascita per determinare l’idoneità ai programmi maschili o femminili – si legge in una nota dell’associazione -. Questo approccio però non è più sufficiente con le leggi degli stati che interpretano l’identità di genere in modo differente”. La decisione è maturata dopo settimane di dialogo all’interno delle organizzazioni che fanno parte dei BSoA. “Con il confronto a tutti i livelli abbiamo realizzato che il certificato di nascita come punto di riferimento non è più sufficiente” ha dichiarato il responsabile dei Boy Scout, Michael Surbaugh.
Il caso del piccolo Joe Maldonado
La vicenda di Joe Maldonado, venuta alla luce lo scorso dicembre, aveva fatto molto discutere. Il ragazzino del New Jersey, 8 anni, si era iscritto al al Cub Scout Pack 87 di Secaucus ed era tutto andato bene finché non erano stati i genitori degli altri ragazzi a protestare per la sua presenza. Joe, tra l’altro, non aveva mai nascosto la sua identità né aveva mai mentito. Già da un anno, infatti, vive la sua identità maschile senza alcun problema anche a scuola.
Ora il piccolo Joe spera di potere rientrare negli scout “Sapere che può andare dove vuole mi fa star bene, sapere che nessun altro bambino può essere cacciato mi fa stare bene” ha detto la mamma Kristie Maldonado.