“Sarebbe utile avere un quadro normativo a supporto che preveda l’introduzione del reato di omotransfobia. Pur consapevole che tale proposta non rientra nel contratto di governo mi auguro che nel Parlamento si creino le condizioni per arrivare a raggiungere anche questo obiettivo”. Così il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora ha risposto all’interpellanza presentata da Alessandro Zan dopo l’inchiesta sull’omofobia pubblicata da L’Espresso.
Niente legge, insomma, a meno che non venga dal Parlamento, sempre che abbia i numeri per passare.
E, allora, cosa intende fare il Governo per contrastare l’omotransfobia?
“L’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) è beneficiario di risorse del Pon inclusione, parte delle quali destinate a favore dell’inclusione lavorativa delle persone lgbt – ha dichiarato questa mattina in aula Spadafora -. Partendo quindi dalle risorse provenienti dal Pon inclusione ho chiesto di concentrare il finanziamento, inizialmente spalmato fino al 2022, nel 2019, con l’intenzione di chiedere ulteriori fondi”.
“Pertanto le risorse previste per il 2019 saranno circa 8 milioni di euro e saranno investite in un piano di attività per innalzare il grado di tutela delle persone lgbt – ha spiegato il sottosegretario del M5S -. Le azioni riguardano gli ambiti del lavoro, della sicurezza, del trattamento carcerario, della formazione del personale della pubblica amministrazione”.
Tra le iniziative citate da Spadafora e che rientrano nel Pon inclusone c’è il “rilancio del portale nazionale lgbt, che prevediamo di riattivare nel giro di poche settimane”.
Il portale, inaugurato per la prima volta nel 2015, non è più stato aggiornato. Tanto che nel suo comitato scientifico risultano ancora Stefano Rodotà e Umberto Veronesi, entrambi morti, e lo stesso Spadafora quando ancora era Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Il Programma Operativo Nazionale (Pon) inclusione, però, non è destinato esclusivamente ai temi che riguardano le persone lgbt. Dal sito di Unar si apprende che si occupa di “misure e servizi innovativi contro la povertà e la marginalità sociale”.
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