“Se non puoi sedurla, puoi sedarla”. Con una maglietta che riporta questa scritta, Loris Corradi, vicesindaco di Roverè Veronese, è salito sul palco di una manifestazione pubblica, lo scorso 18 agosto. L’occasione era la festa di Santa Viola, ad Azzago di Grezzana Veronese.
Le polemiche
La maglietta ha provocato moltissime polemiche, specialmente sui sociale, per il messaggio che lancia in un paese in cui le violenze sulle donne sono cronaca quotidiana. Un invito, quello mostrato da Corradi, a ignorare la volontà delle donne e a costringerle, perfino con l’uso di sostanze chimiche, a rapporti sessuali non consenzienti. In altre parole, alla violenza sessuale.
L’esposto di Gay Lex
Ma la cosa non è passata inosservata neanche agli avvocati di Gay Lex che oggi hanno presentato un esposto contro il rappresentante di Fratelli d’Italia. L’ipotesi di reato è “istigazione alla violenza sessuale”.
“Una frase gravissima, che offende non solo le donne ma tutti i cittadini e soprattutto le tante vittime di stupro che certamente non avranno niente da ridere leggendo quella scritta” si legge in una nota di Gay Lex.
Il testo dell’esposto
“I dati Istat pubblicati il 13 febbraio 2018 sulla violenza e le molestie sessuali indicano che in Italia 8 milioni 816mila (43.6%) donne fra i 14 e i 65 anni hanno subito una qualche molestia sessuale – scrivono i legali nell’esposto -(…). Considerato anche il ruolo istituzionale che ricopre il sig. Loris Corradi (…), considerato che la sopracitata maglietta sembra indicare, con mal riuscito ricorso all’ironia, la pratica della sedazione ai fini della violenza sessuale chiediamo che la Procura della Repubblica voglia disporre gli opportuni accertamenti (…) valutando in particolare eventuali fini di istigazione a delinquere e in particolare di istigazione al delitto di violenza sessuale”.
Non può essere goliardia
“Come Avvocati e Attivisti che si battono per l’eguaglianza e per un Paese in cui veicolare messaggi che istigano alla violenza non sia considerata goliardia, bensì pericolo concreto per le vite altrui – prosegue la nota di Gay Lex -, abbiamo deciso di presentare un esposto alla magistratura”.