John Bercow, l’ormai iconico speaker della Camera dei comuni inglese, ha annunciato le sue dimissioni in polemica con la politica di Boris Johnson sulla Brexit. La comunità Lgbt+ inglese perde così uno dei suoi alleati più forti.
Eletto nel 1997 nella circoscrizione di Buckingham per il partito Conservatore, è diventato famoso in tutto il mondo con il suo umorismo pungente e per il suo stile diretto. Nonostante allo Speaker venga richiesto di essere indipendente e imparziale, Bercow ha preso più volte la parola in difesa, quando non di aperto sostegno, nei confronti della comunità.
Nel 2002 tre, per esempio, ha sfidato la linea conservatrice, ben ben tre volte, per votare a favore del matrimonio egalitario e delle adozioni per le coppie non sposate. La linea dei Tories è sempre stata contraria a questa riforma, colpevole secondo loro di andare contro gli interessi dei bambini. John Bercow ha così deciso di allinearsi ai Laburisti, dando anche le dimissioni come ministro ombra del lavoro e delle pensioni.
John Bercow ha anche parlato a favore della celebrazione delle unioni civili al palazzo di Westmister: «Se si parla di unioni civili sento fortemente che questa sia una questione di equità e di giustizia».
Un dovere. Ecco come John Bercow ha definito la sua partecipazione alle lotte della comunità Lgbt+. Per questo nel 2011 ha sponsorizzato e lanciato due campagne di raccolta fondi: la Diversità Role Models, con lo scopo di fermare il bullismo nelle scuole, e la Keleidoscope Trust, una non profit a favore della comunità estera.
Sempre nel 2011 John Bercow ha deciso di cambiare il suo stemma ufficiale, proprio per sottolineare il suo supporto alla comunità: arcobaleni e triangoli rosa con le parole “Tutti sono uguali”. Lo stesso stemma è a tutt’oggi esposto nella collezione d’arte del Parlamento britannico.
Durante l’edizione 2014 dei Giochi del Commonwealth, manifestazione multisportiva che coinvolge i paesi delle colonie e delle ex colonie di Sua Maestà, a Glasgow John Bercow ha dichiarato che era giunto il momento di porre fine alla vergognosa criminalizzazione della omosessualità.
Critico anche sul rapporto tra diritti civili e religione: «Supporto il diritto di ogni persona di avere il suo credo, ma per me, quando c’è un contrasto tra la fede e il riconoscimento e le dimostrazione del rispetto dei diritti umani, questi devono prevalere sulla fede. Il diritto delle persone Lgbt+ in questo paese e in tutto il mondo sono diritti umani e come tali devono essere riconosciuti».
I Tories, che già hanno espulso i dissidenti dal partito, hanno deciso di rimpiazzarlo candidandogli un rivale nella circoscrizione di Buckingham, che per convenzione elegge lo speaker. Per questo e in contrasto con la Brexit, John Bercow ha deciso di dimettersi. Un ulteriore motivo per non vedere di buon occhio Boris Johnson.
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