József Szájer è un nome che in pochi e poche conoscevano, prima di oggi. Molto noto nel suo paese, l’Ungheria, è un esponente di punta di Fidesz, il partito di estrema destra – nonché anti-Lgbt – del premier Viktor Orban, nonché deputato al Parlamento europeo. Ed è balzato agli onori delle cronache per la sua partecipazione ad un’orgia, con altre ventiquattro persone (in prevalenza uomini, si apprende), per la quale è stato fermato dalla polizia a Bruxelles. Una notizia che fa rumore non solo perché il “sex party” era clandestino e, quindi, perché l’eurodeputato ha violato le restrizioni anti-covid. Ma perché il rappresentante della destra ungherese è uno strenuo difensore della famiglia tradizionale.
L’ammissione di József Szájer
«Ero presente alla festa privata» ha ammesso József Szájer, così come riportato dal Fatto Quotidiano. «Dopo che la polizia mi ha chiesto la mia identità, dato che non avevo un documento a portata di mano, ho dichiarato di essere un eurodeputato. La polizia ha continuato la procedura, ha redatto un verbale e mi ha accompagnato a casa». L’esponente di Fidesz ha negato di aver fatto uso di droghe, ma la gendarmeria belga ha trovato nel suo zainetto delle pasticche di ecstasy.
La fuga e le scuse
Secondo quanto emerso, József Szájer avrebbe tentato la fuga tramite una grondaia. Si sarebbe però ferito e sarebbe stato quindi raggiunto dagli agenti che hanno così potuto prendere le sue generalità. L’eurodeputato, sempre a quanto riportano gli organi di stampa, avrebbe invocato l’immunità parlamentare. Quindi, scoppiato lo scandalo, si è dimesso assumendosi tutta la responsabilità di quanto accaduto e ha chiesto scusa alla sua famiglia, al suo partito e al suo elettorato.
L’articolo sulla tutela della famiglia eterosessuale
József Szájer ha cinquantanove anni e da trent’anni è in politica. È opera sua l’inserimento, nella Costituzione ungherese, di un articolo che “difende” il matrimonio eterosessuale. La carta costituzionale, entrata in vigore il primo gennaio del 2012, riporta infatti il seguente passaggio: «l’Ungheria tutela l’istituto del matrimonio tra uomo e donna, rapporto matrimoniale volontariamente instaurato, nonché la famiglia come base per la sopravvivenza della nazione». Evidentemente la tutela dei valori tradizionali non rientra coerentemente nell’universo morale del politico ungherese. Quanto meno quando è il momento di partecipare a certe “feste private”, per di più in tempi come quello che stiamo vivendo.