La comunità lgbtqi+ è pronta a manifestare (di nuovo) in Regione.
Era già successo l’11 aprile scorso, gli attivisti Lgbt manifestarono contro il convegno organizzato dal centrodestra dell’Emilia-Romagna sulla legge contro omotransnegatività. Oggi che quella legge, bloccata per i dissidi all’interno del centrosinistra, è riemersa su iniziativa della presidente dell’Assemblea Simonetta Saliera (sono infatti trascorsi i 6 mesi di tempo per la discussione di una iniziativa di legge di iniziativa ‘popolare’) le associazioni LGBT tornano a fare pressing sul Consiglio.
L’appuntamento è per martedì prossimo, 9 luglio, giorno per il quale è stata messa in calendario l’approvazione della legge. Il presidente del Cassero, Vincenzo Branà, commentando l’evento sui social invita il centrosinistra a non comportarsi come una “brutta copia della destra”, anche perché quando lo fa il “popolo ha dimostrato che alle copie preferisce gli originali”, nella fattispecie Matteo Salvini.
La legge regionale contro l’omotransnegatività continua Branà “è in questo senso un banco di prova importantissimo: riuscirà a coalizione di centrosinistra a fare l’esatto contrario di quello che vogliono le destre? O, al contrario, offrirà alle destre l’ennesima sponda (con tanto di voti) per affermarsi, anche in questa regione? Quello che succederà il 9 è al momento tutt’altro che scontato: i tentativi di affossare la legge sono tutti in campo, sono trasversali e prendono forza”. Branà inoltre invita allora a partecipare in massa a quel presidio. “L’unico anticorpo a questa dinamica è lo sguardo delle persone, dei cittadini e delle cittadine, a cui gli eletti e le elette devono, volenti o nolenti, rendere conto. Più alta sarà l’attenzione e la partecipazione a questo dibattito, meno scappatoie ci saranno per i giochetti dell’aula”.
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